
Mattinata di controlli per la Capitaneria di Porto di Gallipoli. Qui, esposti sul bancone di una pescheria, sono stati rinvenuti otto esemplari di aragoste, detenute, per la commercializzazione, in periodo di fermo pesca per tale specie ittica. Al titolare dell’esercizio commerciale è stata irrogata una sanzione amministrativa di 4000 euro e il prodotto ittico sequestrato – dichiarato idoneo al consumo umano da parte del servizio veterinario dell’ASL – è stato donato in beneficenza al Centro di Recupero Minorile di Boncore-Nardò.
L’attività investigativa dei militari, ha inoltre portato alla scoperta di un bottino, frutto di una attività illecita ancor più grave. Nel bagagliaio di una auto privata parcheggiata nelle immediate vicinanze del mercato ittico della città bella, erano occultati circa 1,5 Kg di datteri di mare ,la cui pesca, oltre che gravemente dannosa per l’ecosistema marino, è, come noto, vietata e punita penalmente.
Il titolare della pescheria ed il possessore del veicolo sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per i reati di detenzione e ricettazione di specie vietata.
"Si ribadisce ancora una volta – rende noto la Capitaneria di Porto – la necessità di porre attenzione al rispetto delle norme a tutela del patrimonio ittico e dell’ecosistema in considerazione del grave pregiudizio arrecato dalla pesca di specie ed in tempi vietati, ricordando che la pesca, la commercializzazione e detenzione del dattero di mare sono sempre vietate, che fino a fine aprile vige il fermo biologico della pesca dell’aragosta mentre fino a fine marzo quello del pesce spada".