Operatore ecologico di professione, coltivatore di canapa indiana nel tempo libero: nei guai 39enne di Otranto

Sul terreno di sua proprietà aveva fatto crescere 2.701 piante di canapa indiana, senza requisiti per la coltivazione né documentazione sulle sementi usate.

«Illecita coltivazione di canapa indiana»: è questa l’accusa contestata ad un 39enne di Otranto, deferito in stato di libertà dai Carabinieri della locale stazione. D.M. – queste le sue iniziali – di piantine ne aveva “accudite” ben 2.700. 2701 per la precisione su un terreno agricolo di sua proprietà.

I fatti

La scoperta è avvenuta, quasi “per caso”, il 5 settembre scorso. Gli uomini in divisa erano impegnati in un servizio finalizzato al contrasto dei reati in materia di sostanze stupefacenti quando hanno “sorpreso” il 39enne in un terreno di sua proprietà, in località Montelauro. Il problema non è il campo in sé, ma quello che era piantato all’interno senza avere i previsti requisiti per la coltivazione né la documentazione relativa alle sementi utilizzate. Gli uomini in divisa, come detto, hanno trovato ben 2701 piante di canapa indiana, probabilmente della varietà “Sativa”.

La piantagione è stata sottoposta a sequestro, di concerto con l’Autorità Giudiziaria informata dell’accaduto dai Carabinieri della stazione di Otranto.

Il proprietario del terreno, invece, ufficialmente operatore ecologico, nel tempo libero coltivatore diretto, è finito nei guai.



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