Sanse umide abbandonate in terreni agricoli, scatta il sequestro. Denunciato imprenditore 55enne

La scoperta a opera dei Carabinieri Forestali del Nucleo di Maglie, sottoposta a sequestro un’area di circa 2.000 metri quadri

I Carabinieri Forestali del Nucleo di Maglie, all’esito una serie di verifiche nell’ambito di una campagna di controlli nel settore ambientale ed agroalimentare, hanno sottoposto a sequestro un’ area di circa 2.000 metri quadri, in un fondo rustico in contrada Palicella nell’agro di Maglie.

Nel terreno erano stati scaricati, a più riprese, cumuli di sanse umide, residuo di attività di molitura di olive per la produzione di olio alimentare, risultati provenienti da un’ azienda vicina.

Il controllo ha permesso di stabilire che l’impresa era sì in possesso di Piano di utilizzazione, corredato di relazione agronomica, presentato al Comune, per l’impiego dei sottoprodotti della molitura come ammendanti di terreni, ma la documentazione è risultata non aggiornata e, soprattutto, le sanse sono state ritrovate in campagne vicine, ma di proprietà di terzi e non dell’ azienda.

A tal punto i militari hanno provveduto ad apporre i sigilli e a deferire alla Procura della Repubblica di Lecce un 55enne titolare dell’azienda agricola produttrice dei rifiuti. Gli è stato contestato il reato di cui all’ art. 256, comma 1 lett. a) e comma 2 del Decreto legislativo n. 152 del 2006 (“Testo Unico Ambientale”) per gestione di rifiuti non autorizzata (smaltimento illecito).

Trattandosi di rifiuti non pericolosi ed escludendo ipotesi di danno alle risorse ambientali, il trasgressore potrà beneficiare dell’ istituto della prescrizione, introdotto come articolo 318-bis nel Testo Unico Ambientale dalla Legge n. 68 del 2015. Infatti, se i cumuli saranno rimossi e lecitamente smaltiti entro un termine indicato nelle prescrizioni impartite dai Militari che hanno operato, potrà essere evitata la prosecuzione dell’azione penale, dietro pagamento di una somma pecuniaria.

Naturalmente, essendo i procedimenti penali ancora nella fase delle indagini preliminari, le persone segnalate sono da ritenersi sottoposte alle indagini stesse e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.



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