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Il Gruppo Carabinieri Forestali di Lecce, attraverso i Nuclei del capoluogo, oltre a quelli di Gallipoli, Maglie, Otranto e Tricase, ha dato ulteriore impulso all’ attività di contrasto alla gestione illecita di rifiuti, concentrando gli sforzi in quelle aree del Salento dove il fenomeno risulta più allarmante.
Le condotte illecite vanno dal semplice abbandono da parte di privati, a veri e propri depositi incontrollati e discariche abusive. Il trasporto di materiali più vari, molto spesso residui di demolizioni da ristrutturazioni e costruzioni edili, ma anche scarti di vegetazione, teli in plastica per colture agrarie, “svuotacantine”, viene spesso effettuato da “padroncini”, proprietari di autocarri, che esercitano l’ attività in totale abusivismo, con mezzi non iscritti all’Albo Regionale dei Gestori di Rifiuti, con elusione dei costi di smaltimento negli impianti autorizzati, offendo minori costi al produttore di rifiuti, in cambio di un danno all’ ambiente a carico di tutta la collettività.
I controlli rafforzati dei militari, quindi, si sono focalizzati anche sul trasporto su strada; durante uno di tali servizi, lungo la strada provinciale che da Monteroni di Lecce conduce a Copertino, i Militari del Nucleo Forestale del capoluogo hanno intercettato un camion che imboccava una via secondaria, fino a raggiungere un terreno agricolo, dove veniva colto nell’atto di scaricare il cassone, ricolmo di rifiuti speciali di vario genere, per lo più costituiti da arredi di abitazioni (mobilio, materassi, elettrodomestici).
Il trasportatore, che aveva depositato il carico nel fondo di sua proprietà, l’aveva trasformato di fatto in una discarica abusiva, dove giacevano altri rifiuti scaricati in precedenza, per una superficie complessiva di 1.220 metri quadri.
Naturalmente, oltre allo smaltimento, anche il trasporto è risultato illecito, non essendo il camion iscritto all’Albo Gestori. Quindi i Militari hanno provveduto, nell’ immediatezza, a deferire alla Procura della Repubblica di Lecce il conducente e proprietario del terreno, di anni 58.
Gli sono stati contestati i reati di cui all’ art. 256, commi 1 e 2, del Decreto legislativo n. 152 del 2006 (“Testo Unico Ambientale”) per deposito incontrollato e gestione illecita di rifiuti speciali.
La porzione del fondo rustico adibita a discarica, per la superficie già riportata, è stata sottoposta a sequestro preventivo, così come l’ autocarro, ad evitare la prosecuzione del reato.
Naturalmente, essendo i procedimenti penali ancora nella fase delle indagini preliminari, le persone segnalate sono da ritenersi sottoposte alle indagini stesse e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.