Evaso dal Carcere di Lecce, finita la fuga del 29enne. Era con la moglie

Terminate le ricerche del detenuto evaso dal Carcere di Lecce. Il 29enne, fuggito insieme alla moglie, è stato catturato in una masseria abbandonata nel barese.

Le ricerche sono riuscite a scrivere la parola fine sulla rocambolesca fuga di Vito Grassi, il detenuto 29enne evaso dal Carcere di Lecce. Le forze dell’ordine hanno seguito tutte le possibili piste, compresa quella di un allontanamento in compagnia della moglie. Stando alle indiscrezioni trapelate, anche la donna, una 24enne sposata qualche giorno prima nel penitenziario, era scomparsa nel nulla. Anche lei introvabile, come il marito. Almeno fino a questa mattina, quando la coppia è stata trovata in una masseria abbandonata nel barese. Finisce con la cattura, quindi, la latinanza dell’uomo di Triggiano che era riuscito ad allontanarsi dall’istitito, dove stava scontando una condanna per rapina,.

La fuga

Aveva da poco concluso un colloquio con la moglie, quando del 29enne si sono perse le tracce. L’ultima volta le telecamere di videosorveglianza installate nella struttura hanno ripreso il detenuto nel Rop, il reparto di osservazione psichiatrica, con ai piedi un paio di ciabatte. Poi il nulla. Che abbia scavalcato indisturbato la recinzione del muro dei passeggi? Sembra improbabile agli investigatori, ma non impossibile perché in quel punto, come chiarito dal Sindacato che aveva commentato la notizia, sarebbe possibile superare le inferriate che delimitano il recinto del carcere. Forse, ma si tratta ancora di ipotesi, qualcuno lo ha aiutato a scappare… un complice esterno da mettere in conto. Come, e anche questa è un’altra domanda a cui si sta cercando di rispondere, può essere probabile che la fuga sia stata pianificata. Quella di Vito Grassi è la prima evasione dal carcere di Borgo San Nicola dalla data della sua costruzione, nel 1997.

Per 10 giorni di Grassi non si sono trovate tracce e nemmeno della moglie, ma le ricerche andate avanti con l’aiuto del Nic, il Nucleo investigativo centrale del corpo di polizia penitenziaria regionale, concentrandosi nelle zone dove il 29enne potrebbe aver trovato un appoggio, si sono concluse con la cattura.

Arrestato ad Alberobello (Bari) nel dicembre 2019, era stato trasferito dal carcere di Brindisi al penitenziario di Lecce il 20 agosto. In passato, aveva infranto i domiciliari, sempre per una donna.