Armati di bomboletta spray hanno imbrattato la chiesetta rupestre di Montesardo, dedicata a Santo Stefano. Scritte volgari e blasfeme con la vernice rossa e nera che hanno sporcato tutte le facciate della piccola struttura medievale in località Macurano, a pochi passi dalla strada provinciale 210. Il gesto di vandali senza volto e nome aveva indignato la comunità di Alessano e l’associazione Sud Salento che, in una nota a firma del presidente Marcello Seclì, aveva chiesto a chi di dovere di adoperarsi per identificare i responsabili di quelle frasi in italiano, inglese e tedesco che hanno macchiato secoli di storia. Detto, fatto.
I Carabinieri della stazione di Alessano sono riusciti a risalire alle autrici del gesto, due giovani donne, probabilmente due turiste in vacanza nel Salento. Una 48enne, P.G. residente a Livorno e una 40enne di Berlino, L.S.E, le sue iniziali, incensurata. Le due sono state deferite in stato di libertà con l’accusa di «deturpamento e imbrattamento di cose altrui aggravato in concorso».
Ad indirizzare gli uomini in divisa verso le due donne sono stati sia i filmati di videosorveglianza privati che probabilmente hanno ripreso qualche indizio utile, la raccolta di informazioni e soprattutto la testimonianza di chi ha visto qualcosa. Unendo tutti i pezzi, il quadro è stato chiaro. Le due non hanno agito da sole: ci sono altre tre persone in via di identificazione.
Resta da capire il motivo per cui hanno preso di mira la chiesetta “Santo Stefano” risalente al XVI secolo. Perché hanno recoperto le pareti con la vernice spray di colore rosso e nero e con frasi in italiano, inglese e tedesco è un mistero. Al momento sono esclusi i motivi di carattere politico o religioso.