Disordini durante il corteo di protesta contro le restrizioni anti covid. Sei persone sotto processo

Gli imputati rispondono, a vario titolo ed in diversa misura, delle ipotesi di reato di: resistenza a pubblico ufficiale, getto pericoloso di cose, favoreggiamento personale, istigazione a delinquere

Finiscono sotto processo in sei, per i disordini avvenuti durante il corteo nel centro cittadino di Lecce, per protestare contro le restrizioni del governo Conte, in occasione dell’emergenza covid-19.

Nelle scorse ore, al termine dell’udienza preliminare, il gup Alessandra Sermarini ha rinviato a giudizio: A.D.R., 27enne di Gallipoli; S.D.M., 41enne di Surbo; R.M., 29 anni di Racale; G.P., 27 anni di San Pietro in Lama; A.L.R., 27 anni di Galatina; M.S., 45 anni di Lecce. Dovranno presentarsi il 6 luglio prossimo dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale per l’inizio del processo. Sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Milli, Francesco Calabro, Angelo Ninni, Ladislao Massari, Carlo Gervasi, Stefano Valentini, Paolo Cantelmo e Mario Liviello. Gli imputati potranno dimostrare l’estraneità alle accuse nel corso del processo.
Invece, è stata stralciata la posizione di D.C., 28enne di Gallipoli, poiché irreperibile.

Gli imputati rispondono, a vario titolo ed in diversa misura, delle ipotesi di reato di: resistenza a pubblico ufficiale, getto pericoloso di cose, favoreggiamento personale, istigazione a delinquere.
Le indagini sono state coordinate dalla pm Giovanna Cannarile e condotte dagli agenti della Digos. I fatti risalgono al 26 ottobre del 2020, quando si svolse in piazza Sant’Oronzo, la manifestazione improvvisata “Insieme per la libertà”, per protestare contro le restrizioni adottate con il D.P.C.M, emesso due giorni prima dal governo presieduto dall’allora Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per arginare l’emergenza sanitaria da covid-19. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, durante il corteo si verificarono alcuni episodi di violenza e minaccia verso le forze dell’ordine. In particolare, vi furono i lanci di due fumogeni, in direzione di una macchina della polizia. Uno di essi colpiva un albero e l’altro giungeva a poca distanza dal mezzo. Inoltre, secondo l’accusa, alcuni manifestanti con il volto travisato aggredivano i poliziotti che avevano identificato l’autore del lancio di fumogeni.

Non solo, poiché alcuni partecipanti al corteo avrebbero tentato di sfondare il cordone di polizia posto all’imbocco di Piazza Sant’Oronzo per impedire il transito del corteo non autorizzato.



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