Coronavirus, anche Lecce protesta contro le restrizioni del Governo “Fate un passo indietro”

La protesta contro le restrizioni imposte per cercare di contenere la curva dei contagi ha toccato anche Lecce, centinaia di persone in strada

La curva dei contagi continua a salire, ma i numeri preoccupanti dei nuovi casi di Coronavirus e l’aumento dei ricoveri, anche in terapia intensiva non bastano a giustificare i sacrifici che il Governo ha chiesto, soprattutto ad alcune categorie, per cercare di gestire la «seconda ondata». Le parole di incoraggiamento pronunciate dal premier Conte quando ha annunciato l’ultimo Decreto con misure più restrittive hanno scontentato il mondo dello spettacolo che reputa ingiusta la chiusura di cinema e teatri, considerati luoghi sicuri, quello dello sport con lo stop imposto a piscine e palestre dopo la settimana di tempo concessa per adeguarsi e delle categorie già duramente colpite dall’emergenza, come bar e ristoranti costretti a chiudere le serrande alle 18.00, tranne nel fine settimana. Per il Governo è un modo per mettere un freno alla movida e soprattutto per alleggerire i trasporti.

Il malcontento per questa nuova stretta ha trovato spazio nelle piazze che hanno ospitato le manifestazioni di protesta contro le nuove regole che hanno il sapore di un lockdown soft. Un clima che accomuna tante città italiane, da Nord a Sud: Torino, Salerno, Catania, Milano, Verona, Palermo e anche Lecce. L’appuntamento in piazza Sant’Oronzo al grido di «Insieme per la libertà» è stato organizzato, come nel resto del Paese, per protestare contro le restrizioni. «Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere» si legge nel messaggio circolato sui sociale e su whatsapp per chiamare a raccolta chiunque voglia alzare la voce. E sull’ovale si sono presentate decine e decine di persone, cartelli alla mano. «Fate un passo indietro mettete solo dei limiti» è scritto a caratteri neri su fogli bianchi. E ancora «Farete crescere la microcriminalità».

Si alzano i toni anche a livello politico. Dopo le opposizioni – Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia – ora è il turno di Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva dopo aver accusato Giuseppe Conte di non aver seguito i dati, ma solo le emozioni, sembra intenzionato a chiedere ufficialmente di modificare il Dpcm “nella parte su ristoratori, luoghi di cultura e attività sportive”. Pronta la risposta del segretario dem. «Il nemico è il virus, non i provvedimenti che si prendono per fermarlo», ha dichiarato Nicola Zingaretti, dichiarando che è “eticamente intollerabile” stare con il piede in due staffe perché “in gioco c’è la vita delle persone”.



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