Due ragazzi leccesi rischiano il processo dopo la diffusione di un video che ritraeva una 16enne ubriaca, durante un rapporto sessuale con loro. Si tratta della stessa ragazza che, tempo dopo, si tolse la vita, impiccandosi, in una comunità terapeutica di Andria.
Due episodi distinti, occorre precisare, su cui indagano la Procura di Lecce e quella di Trani. Nel primo caso, il pubblico ministero Imerio Tramis ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio, per un 19enne ed un 20enne, entrambi minorenni all’epoca dei fatti.
Rispondono di violenza sessuale di gruppo aggravata e pedopornografia. L’istanza del pm sara vagliata dal gip del Tribunale per i minorenni di Lecce, il prossimo 22 ottobre.
Secondo la Procura, nel marzo del 2017, i due (rispettivamente, fidanzato ed amico della giovane) avrebbero approfittato del suo stato di ubriachezza, per costringerla a fare sesso con loro. Inoltre, uno dei due filmava i rapporti sessuali, realizzando un video che veniva diffuso tra altri ragazzi.
I genitori della ragazza sono difesi dall’avvocato Massimo Bellini. Secondo la difesa, ci sarebbe un nesso tra la diffusione del suddetto video che fece il giro del web e il suicidio della ragazza.
Invece, i due imputati sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Milli e Stefano De Francesco che potranno dimostrare l’estraneità dei propri assistiti alle accuse.
Intanto come detto, la Procura di Trani ha aperto un’inchiestasulla tragedia del 19 giugno del 2019, avvenuta intorno alle 15:00, quando la 16enne fu trovata impiccata ad una grata, utilizzando una cintura, all’interno di comunità di Andria, dov’era ricoverata da poco per delle problematiche legate alla depressione.
Dopo l’esposto dell’avvocato Massimo Bellini, è stata apertaun’inchiesta per capire se la tragedia poteva in qualche modo essere essere evitata.