Si conclude con la conferma della condanna all'ergastolo per Franz Occhineri, il processo di secondo grado sul duplice omicidio di Luca Greco e Massimiliano Marino. Il 36enne di Campi Salentina era accusato di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dall’aver agito con crudeltà ed occultamento di cadavere, in concorso con Mino Perrino 39enne e Francesco Cippone 33 anni, suoi concittadini (già condannati al carcere a vita nel processo celebratosi in abbreviato).
Il verdetto dei giudici della Corte di Assise di Appello di Lecce, Presidente Vincenzo Scardia, conferma la richiesta del carcere a vita per Franz Occhineri, avanzata dal vice procuratore generale. I giudici hanno rigettato la richiesta di sospensiva della provvisionale a favore delle parti civile che dovranno essere così risarcite della somma di 30 mila euro ciascuno. I familiari di Massimiliano Marino si sono costituiti parte civile con l'avvocato Giuseppe Lefons, mentre quelli di Luca Greco con Elvia Belmonte.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti (le indagini sono state condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Lecce) Perrino e Occhineri sarebbero partiti insieme in direzione "Monticelli", la località dove si sarebbe consumato l'omicidio. I due avrebbero condotto Marino e Greco in una casa in costruzione nelle campagne di Campi Salentina, dove ad attenderli c'era anche Cippone. I tre amici avrebbero prima pugnalato Greco, con ben quindici fendenti ed esplodendogli poi contro anche un colpo di pistola e con la stessa arma avrebbero sparato diverse volte contro Marino. Successivamente, Perrino, Cippone ed Occhineri si sarebbero adoperati ad incendiare, in un luogo lontano da quello dell’omicidio, la Lancia Lybra di Massimiliano Marino. I tre complici si sarebbero creati un alibi per le 17.00 (Occhineri avrebbe preso un caffè presso una stazione di benzina, mentre Perrino si sarebbe recato con il figlio a prendere un gelato).Riguardo l'operazione di occultamento di cadavere, essa sarebbe avvenuta nella tarda serata; assieme al complice Luigi Tasco, avrebbero soppresso i cadaveri di Greco e Marino, trasportandoli in un’altra località e gettandoli in una cisterna colma d’acqua.
Il Pubblico Ministero Giuseppe Capoccia, già nella requisitoria del processo in abbreviato ha sottolineato la mancanza di collaborazione di Occhineri nel corso delle indagini ( questi avrebbe affermato di non sapere nulla della vicenda); nonostante il pm, durante il loro primo incontro, gli avesse chiesto di dire tutto quello che sapeva sul duplice omicidio.
Il dr. Capoccia anche per gli altri due imputati, aveva ritenuto "debole" il movente passionale, in base al quale l'omicida reo confesso Perrino avrebbe agito spinto dalla gelosia per gli apprezzamenti e le avances di Marino, nei confronti di sua moglie ed ex compagna di Occhineri, mentre Luca Greco avrebbe avuto solo il ruolo di scomodo testimone. Illuminanti, secondo il pm, le parole di Tasco che avrebbe detto, in riferimento all'omicidio compiuto da Perrino, Cippone ed Occhineri, la frase non coinvolgetemi nei "cazzi vostri", che interpretando il linguaggio criminale, si riferirebbe ad affari illeciti.
Franz Occhineri è assistito dall'avvocato Antonio Savoia. L'imputato, secondo il difensore "si sarebbe trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato",ma non sarebbe responsabile del duplice omicidio. Dopo il deposito delle motivazioni, il legale potrebbe fare ricorso in Cassazione.
