Estorsione con metodo mafioso verso un commerciante, 44enne leccese assolto con formula piena

Il pm ha chiesto la condanna a 12 anni e 6 mesi, ritenendo che il commerciante fosse stato taglieggiato con intimidazioni, perché consegnasse la somma di mille euro in contanti.

Arriva l’assoluzione per Antonio Cannoletta, 44enne di Lecce, accusato di avere estorto denaro a un commerciante. Il collegio della seconda sezione collegiale (presidente Stefano Sernia) ha ritenuto l’imputato non colpevole del reato di estorsione aggravata, con formula piena “perché il fatto non sussiste”. È stata così accolta la richiesta di assoluzione degli avvocati Pantaleo Cannoletta e Lucia Longo che hanno sostenuto la sussistenza di un lecito accordo commerciale.

Invece, il pubblico ministero Giovanna Cannarile ha chiesto la condanna a 12 anni e 6 mesi di reclusione, con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Ricordiamo che, nel gennaio del 2020, Antonio Cannoletta venne arrestato dai carabinieri di Cavallino, dopo la denuncia di un commerciante 40enne. Come disposto dal pm, il 44enne finì in carcere assieme Manuel Gigante, 39 anni.

Secondo l’accusa, il commerciante era stato taglieggiato con intimidazioni e minacce, verbali e fisiche, perché consegnasse loro la somma di mille euro in contanti.

Gigante e Cannoletta sono stati bloccati subito mentre stavano salendo su una Mercedes per allontanarsi. Ad intervenire, un gruppo di militari lì presenti in borghese e in divisa: hanno perquisito i due uomini, trovando il denaro che è stato sequestrato.

Al termine del processo, come detto, sono “cadute le accuse verso Antonio Cannoletta. Invece, le accuse verso Manuel Gigante sono confluite nel procedimento Final Blow.



In questo articolo: