Vestiti, frutta e cene a casa senza pagare perché ‘criminale’. 42enne finisce in carcere

Bastava una telefonata per ottenere da numerosi negozianti di Trepuzzi tutto quello che desiderava senza pagare. E nessuno osava chiedergli il conto conoscendo la sua caratura criminale.

Si faceva portare la cena a casa, dato che non poteva uscire essendo agli arresti domiciliari, ma non pagava mai. Tutto a scrocco vista la sua caratura criminale che gli consentiva, con semplici telefonate, di essere servito e riverito dalle sue ‘vittime’, talmente spaventate che nessuno osava (o ha mai osato) contraddirlo o non esaudire le sue richieste.

I Carabinieri del nucleo operativo di Campi Salentina, però, hanno ricostruito tutto, pezzo dopo pezzo, ascoltando diversi negozianti finiti nel mirino di Emiliano Vergine, 43enne di Trepuzzi, volto noto alla cronaca locale. Un lavoro minuzioso che ha permesso di ricostruire i vizi dell’uomo, componente di spicco della Sacra Corona Unita, che aveva in pugno numerosi esercenti che, consapevoli dell’importanza che aveva nella malavita locale, lo assecondavano, soddisfando tutte le sue richieste: da semplici merci alla cena, come detto.

Commercianti di vestiti, mobilifici, fruttivendoli ed attività ristorative erano i bersagli del criminale, a cui chiedeva “aiuto” per acquistare i beni che poi non venivano mai pagati. Non solo il conto veniva considerato chiuso senza “cacciare” un euro, ma il 43enne aveva anche “avvertito” tutti coloro che aveva in pugno: qualora i carabinieri avessero fatto domande sul suo comportamento, le vittime avrebbero dovuto rispondere che gli ordini erano stati fatti dalla moglie e che venivano sempre e regolarmente onorati.

Fortunatamente, gli uomini in divisa sono riusciti a conquistare la fiducia degli estorti e facendo sentire la loro ‘vicinanza’ reale, hanno abbattuto il muro di omertà, permettendo di cristallizzare il modus operandi di Vergine.

Come detto, al 46enne bastava semplicemente chiedere, facendo leva sul suo status malavitoso, noto a Trepuzzi essendo stato condannato nel 2003 per associazione mafiosa, nonché nel 2016 per traffico di stupefacenti.

La bella vita di Vergine al momento è finita. Nella tarda serata di ieri, i Carabinieri di Campi hanno bussato alla porta della sua abitazione stringendo tra le mani un’ordinanza di custodia cautelare in Carcere. E per Vergine si sono aperte le porte di Borgo San Nicola.



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