Un’altra famiglia intossicata da funghi a Gallipoli. L’attenzione sia sempre alta su ciò che si mangia

Un nuovo caso nel giro di pochi giorni. La raccolta autunnale dei funghi può comportare seri rischi per la salute se non si hanno adeguate conoscenze.

Un altro caso di intossicazione da funghi si è registrato, ieri sera, a Gallipoli. Protagoniste della ‘disavventura culinaria’ due famiglie – una composta da tre persone, l’altra da due – che hanno dovuto ricorrere alle cure del medici dell’Ospedale «Sacro Cuore di Gesù», dopo i malori.

I sanitari del nosocomio della Città Bella hanno confermato i sospetti. Si trattava di un’intossicazione da Lepiota Josserandi, un fungo tossico che era stato consumato insieme ad altri funghi spontanei commestibili. Erano stati raccolti in una pinetina, all’interno di un giardino privato. Il punto è che la sindrome falloidea che provocano può essere mortale.

I cinque malcapitati sono stati ricoverati e sottoposti ad un’appropriata terapia. Sono intervenuti anche i micologi del SIAN Area Sud che, una volta accertata l’origine e il tipo di funghi, hanno subito chiesto ai sanitari del Pronto Soccorso di attivare il Centro Antiveleni di Foggia.

Negli ultimi dieci giorni si erano verificati altri due casi, meno gravi, di intossicazione da Amanita Ovoidea, un fungo di cui si sconsiglia vivamente il consumo.

Le raccomandazioni sono sempre le stesse, ma sembra che non bastino mai: non raccogliere e ingerire funghi di ogni specie senza avere conoscenze di base e soprattutto senza farli vedere da uno specialista. Si raccomanda, infatti, di far controllare sempre i funghi spontanei raccolti: basta rivolgersi ai micologi della ASL, a disposizione gratuitamente.



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