Omicidio a Lecce: un’altra vita spezzata nel silenzio domestico

Secondo una prima ricostruzione un uomo di 80 anni avrebbe sparato alla moglie mentre dormiva. Indagini in corso

Ancora una volta, il Salento si sveglia con la notizia di un femminicidio, un tragico epilogo che si sarebbe consumato tra le mura domestiche, nel silenzio. Ancora una volta, la violenza ha scelto come teatro la casa, il luogo che dovrebbe essere rifugio e protezione. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, Luigi Quarta, un uomo di 82 anni avrebbe sparato alla moglie anziana mentre dormiva nella camera da letto, pare con un’arma legalmente detenuta. Non ci sono urla nella cronaca di oggi. Solo un colpo alla testa che non avrebbe lasciato scampo ad Amelia. Quando i soccorsi sono giunti in casa, per la donna, di poco più grande del marito, non c’era ormai più nulla da fare. I sanitari non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

Pare che a chiamare le forze dell’ordine sia stato l’uomo. Dopo aver uccidiso la moglie sul colpo ha chiamato i Carabinieri, per confessare. L’orologio aveva da poco segnato le 12.20. I militari, arrivati nella villetta al piano terra che si affacci su via Bernardino Bonifacio poco dopo la telefonata al 118, hanno avviato gli accertamenti del caso, isolando la scena del crimine e raccogliendo tutti gli elementi utili a ricostruire la dinamica dell’accaduto.

Le indagini

Mentre l’anziano che avrebbe impugnato la pistola e sparato alla tempia della moglie, è stato portato in caserma per essere interrogato, gli uomini delle forze dell’ordine, intervenuti sul luogo della tragedia, un’abitazione nel quartiere San Pio di Lecce, hanno avviato le indagini per chiarire l’accaduto. Pochi dubbi che si sia trattato di un omicidio, ma restano da ricostruire il contesto in cui è maturato l’ennesimo delitto e le ragioni del gesto. Resta da comprendere anche tutto quello che, spesso, rimane nascosto agli occhi di chi guarda da fuori: le parole non dette e i segnali — se c’erano — ignorati o sottovalutati.

La vittima è una donna, e la sua storia, come troppe altre, rischia di perdersi nel numero, nella statistica. Ma dietro c’è una voce che forse non è stata ascoltata abbastanza. Una speranza che forse si è spenta lentamente, prima ancora del colpo finale.