Final Blow, dopo la condanna per “Genny” scatta il sequestro

Coinvolto nell’Operazione Final Blow e condannato a dieci anni di Carcere per un 36enne albanese è scattato il sequestro dei beni per un valore di 150mila euro

Condannato a dieci anni di Carcere per aver fatto parte di una associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti per Skhelsen Pronjai, 36enne albanese conosciuto con il nome di “Genny”, scatta il sequestro del patrimonio che avrebbe accumulato illegalmente. Ad eseguire il provvedimento del Tribunale di Lecce sono stati gli uomini della Divisione Anticrimine della Questura coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della locale Procura.

Un ultimo capitolo che chiude, di fatto, l’inchiesta nata dall’operazione “FinalBlow” che ha permesso di fare luce su un gruppo particolarmente attivo, dal 2017 al 2020, a Melendugno e dintorni. Tra le persone finite sotto i riflettori c’era il 36enne condannato, in abbreviato, alla pena di dieci anni di reclusione per aver fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Questo dice la sentenza del GUP di Lecce del 10 giugno.

Il troncone dell’inchiesta ha portato oggi al sequestro di beni, per un valore di oltre 150 mila euro, consistenti in un appartamento di recente costruzione e di un box nel centro di Merine, la frazione del comune di Lizzanello situata alle porte del capoluogo salentino, nonché una autovettura Mini Cooper S Countryman.

Pronjai è persona molto conosciuta. Prima del suo arresto, si districava tra diverse attività commerciali. A San Foca ha gestito per alcuni anni un bar pasticceria che avrebbe acquisito dal sodalizio malavitoso estromettendo di fatto il precedente proprietario.

Nel tracciare un primo bilancio, la sezione della Divisione Anticrimine della Questura specializzata nella complessa attività di indagine patrimoniale che richiede l’abilità di saper unire in un unico metodo di lavoro la tradizionale attività investigativa e complesse analisi economico finanziarie, dal marzo 2020 ad oggi ha conseguito importanti risultati nella provincia di Lecce nell’ambito dell’aggressione ai patrimoni ritenuti illecitamente accumulati dagli appartenenti alla criminalità organizzata salentina. Per dare dei numeri sono state proposte 4 misure di prevenzione patrimoniali nei confronti di altrettante persone legate ad importanti sodalizi criminali salentini con il sequestro di beni mobili, immobili, attività economiche ed altre utilità per un valore complessivo di circa un milione di euro.