Truffa con finanziamenti pubblici per la Notte di San Rocco a Torrepaduli? Quattro indagati

Secondo l’accusa, il Presidente Gaetani, attraverso la Fondazione, avrebbe beneficiato complessivamente, tra il 2013 e il 2016, di finanziamenti per circa 155mila euro

La Procura chiede l’inchiesta sulla presunta truffa per ottenere finanziamenti pubblici per la “Notte di San Rocco” di Torrepaduli. L’avviso di conclusione delle indagini è a firma del pubblico ministero Francesca Miglietta. Risultano indagati: Pasquale Luigi Gaetani, 62enne di Ruffano, ex assessore provinciale, nonché presidente della “Fondazione Notte di San Rocco-pizzica, tamburello, scherma in ronda” e anche i componenti del consiglio di amministrazione: Anna Tommasina Viva, 54enne di Ruffano; Maria Ester Cardigliano, 42enne di Ruffano e Cesare Vernaleone, 57enne leccese, titolare dell’omonima impresa individuale, “Vernaleone Cesare-La notizia”. Non solo, poiché tra gli indagati compare anche la  “Fondazione Notte di San Rocco di Torrepaduli”.

Gli indagati rispondono delle ipotesi di reato di truffa aggravata e abuso d’ufficio in concorso. Sono assistiti dagli avvocati: Luigi Corvaglia, Alberto ed Arcangelo Corvaglia, Sabrina Conte e Francesco Vergine.

Il sequestro

Nel giugno del 2018, occorre ricordare, il gip Vincenzo Brancato con apposito decreto, ha disposto il sequestro per equivalente di 155mila euro (tra cui una villa), nei confronti di Pasquale Luigi Gaetani e la misura cautelare della sanzione interdittiva, per la Fondazione, consistente nell’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi, e della revoca di quelli già concessi, per la durata di un anno (da parte del Comune di Ruffano e della Regione Puglia).

Successivamente, il Riesame ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Luigi Corvaglia, disponendo la restituzione dei beni e l’annullamento della misura interdittiva. Il legale, in sede di discussione, si è soffermato sulle accuse nei confronti di Gaetani. Riguardo l’abuso d’ufficio, non può essere contestato poiché le condotte dell’indagato riguardavano la sua posizione di privato cittadino e non di consigliere provinciale e comunale. Invece, per ciò che concerne il reato di truffa, il legale ha sottolineato che i contributi erogati alla Fondazione, sono riconducibili ad atti di liberalità del Consiglio Provinciale.

L’inchiesta

Secondo l’accusa, il Presidente Gaetani, attraverso la Fondazione, avrebbe beneficiato complessivamente, tra il 2013 e il 2016, di finanziamenti pubblici per circa 155mila euro, utilizzando come giustificativi di spese, le fatture fittizie della ditta “Vernaleone Cesare-La notizia”.

In particolare, Gaetani e Vernaleone avrebbero ottenuto, nel settembre del 2013, un primo contributo dalla Provincia di Lecce del valore di 50mila euro, a favore della Fondazione “Notte di San Rocco-Pizzica, Tamburello, Scherma in ronda” (costituita nel giugno del 2008), che aveva quale scopo statutario, la conservazione e la valorizzazione delle tradizioni culturali legate all’evento della festa in onore di San Rocco. Secondo la Procura, pur non avendone diritto, poiché non avrebbero provveduto all’iscrizione della Fondazione nel registro delle persone giuridiche private della Regione Puglia. Inoltre, nel 2014, i due assieme ai componenti del consiglio di amministrazione, avrebbero costituito la nuova Fondazione “Notte di San Rocco di Torrepaduli”, ottenendo dalla Provincia un altro sostanzioso contributo di 50mila euro per l’organizzazione dell’evento.

Inoltre, avanzavano richiesta di contributi per 10mila euro (nel 2015) e di 15mila euro (per il 2016), al Sindaco di Ruffano, inducendo in errore la giunta comunale.
Non solo, poiché nel 2014 avrebbero ottenuto illecitamente, il sostegno economico per il valore di 30mila euro, dal Consiglio Universitario Interprovinciale Salentino.

Le indagini hanno preso il via, dagli esposti presentati nel 2014 dal vice presidente della “Fondazione Notte di San Rocco-Pizzica, Tamburello, Scherma in ronda”, Luigi Frisullo, e dai consiglieri Antonio Morello e Francesco Romano. Sono tutti difesi dall’avvocato Giancarlo Sparascio.



In questo articolo: