Gasdotto Tap, a San Basilio il primo gas estratto in Azerbaijan

Presto il gasdotto porterà in Saleto il primo gas estratto in Azerbaijan. Come riportato da Agi, ad agosto ci sarà la prima immissione

Un mese o poco più, tanto manca per il primo importante test del gasdotto tap l’opera che ha fatto discutere in questi quattro anni, che ha diviso da quando con i primi sondaggi del terreno sono cominciati i lavori. Ad agosto il primo gas – ora bloccato in Albania – giungerà in Salento, in contrada San Basilio, dove si sono ‘combattute’ le battaglie più forti per impedire la realizzazione del progetto. Superato questo “test” si passerà alla consegna del gas ai clienti che hanno sottoscritto i contratti di fornitura. Entro il 2020, come cronoprogramma.

La conferma arriva da Tap Italia ad Agi: «Si aspettava la fine di tutti i test di controllo e venerdì scorso hanno aperto i rubinetti» si legge. «Dalla stazione di compressione ubicata sul confine greco-albanese, il gas è arrivato in Albania, alla città di Fier che dista qualche chilometro dal mare. Il gas è per ora ad una pressione bassa, deve entrare nella stazione di Fier per essere compresso e ricevere un’ultima spinta e da qui immettersi lungo la tratta offshore, quella che, attraversando l’Adriatico, giunge sino alla costa salentina». Insomma, è fatta.

La fine dei lavori e l’entrata in funzione dell’opera sembrava così lontana nei giorni delle ‘proteste’, alcune particolarmente accese, dei NoTap che hanno urlato «né qui, né altrove». Sembrava lontana mentre si cercava il piano B o di spostare il punto di approdo a Brindisi, anche per facilitare la connessione con Snam, tutti caduti nel vuoto. Sembrava lontana anche davanti a certe immagini che, comunque la si pensi, è impossibile dimenticare come quando è stata creata una zona rossa per evitare tafferugli. E sembrava lontana per chi ha creduto nelle promesse di bloccare tutto, impegni presi con la gente forse con troppa faciloneria.

I lavori sono andati avanti, nonostante tutto, anche se la storia del “tubo cattivo” si è arricchita ogni giorno di capitoli nuovi e sempre diversi. Il gasdotto si è fatto perché si doveva fare o per le penali che l’Italia avrebbe dovuto pagare per rinunciare al progetto. Fatto è che l’infrastruttura da 4 miliardi di euro che porterà in Europa il gas estratto in Azerbaijan è pronta. E sulla spiaggia di San Foca, dove il tubo c’è ma non si vede, si apriranno gli ombrelloni. A distanza, ma per un’altra storia.



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