Morte bimbo di 14 mesi. I genitori patteggiano la pena per omicidio colposo

Erano accusati di aver curato il figlio, con la polmonite,  ricorrendo a cure omeopatiche. Per l’oculista, al quale la coppia si era rivolta per le cure, il pm ha chiesto l’archiviazione.

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Si conclude con il patteggiamento della pena a 2 anni di reclusione per omicidio colposo, la vicenda giudiziaria che ha coinvolto i genitori di un bimbo di appena 14 mesi, trovato senza vita nella culla di casa, il 7 giugno 2023 in un paese alle porte di Otranto. Erano accusati di aver curato il figlio, che aveva la polmonite, ricorrendo a cure omeopatiche, e limitandosi alla sua alimentazione solo con il latte materno, pur in presenza di febbre oltre i 39 gradi, senza rivolgersi ad un pediatra. Il bambino sarebbe stato visitato da quest’ultimo, una sola volta (nel maggio del 2022), e mai sottoposto dalla coppia agli screening neonatali e alle vaccinazioni prescritte per legge.

Il gip Angelo Zizzari ha accolto la richiesta di patteggiamento concordata dall’avvocato Alessandra Bleve, legale dei due imputati, con il pm Rosaria Petrolo, disponendo la sospensione della pena e la non menzione della condanna.

La tragedia si verificò nel pomeriggio del 7 giugno del 2023 a Casamassella. I sanitari del 118 non poterono far altro che constatare la morte del piccolo, dopo che i genitori allertarono per telefono i soccorsi. Purtroppo ogni tentativo di rianimare il bimbo fu vano. I genitori si erano preoccupati perché il piccolo, che si trovava nella culla, non si svegliava, nonostante le loro sollecitazioni.

In seguito, venne eseguita l’autopsia, disposta dal pubblico ministero Maria Consolata Moschettini ed effettuata dal medico legale Roberto Vaglio, coadiuvato dal pediatra Nicola Laforgia. La Procura iscrisse i genitori del bimbo e l’oculista, nel registro degli indagati.

Come confermato dagli specialisti, il bimbo morì per un arresto cardiocircolatorio provocato da una polmonite interstiziale di probabile origine virale.

Per l’oculista, al quale la coppia si era rivolta per le cure, il pm ha chiesto l’archiviazione che verrà discussa davanti ad un giudice. Il medico era stato iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di responsabilità colposa per morte in ambito sanitario. L’oculista è difeso dall’avvocato Salvatore Nisi.