Terremoto giudiziario a Brindisi. Il sindaco Cosimo Consales, un imprenditore e un commercialista leccese, sono stati arrestati dalla Polizia nell’ambito di indagini relative alla gestione dei rifiuti. Nei confronti del primo cittadino e del commercialista – stando a quanto riporta una nota ANSA – disposti gli arresti domiciliari, mentre invece per l’imprenditore il GIP ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’accusa da cui i tre adesso dovranno difendersi corrispondo ad abuso d’ufficio, corruzione, concussione e truffa. Venne eletto a Maggio 2012 col centrosinistra, ma nel novembre 2013 si autosospese dal PD in seguito ad un’indagini sull’affidamento del servizio di comunicazione e della rassegna stampa. La Polizia starebbe eseguendo, inoltre, una serie di perquisizioni finalizzate all’acquisizione di documentazione utile.
Chiaramente, si è ancora nelle fasi iniziali della vicenda ed ogni parola in merito ai fatti, adesso, sarebbe superflua, oltre che inappropriata. Di certo, giungono già le prime reazioni della politica locale davanti alla notizia. “Il PD pugliese aveva ritirato da mesi la fiducia al sindaco di Brindisi proprio a causa delle inefficienze e irregolarità nel ciclo dei rifiuti. Ringrazio il commissario del PD di Brindisi, Sandra Antonica, per l’opera di ripristino della legalità che ha condotto in questi mesi di duro lavoro”. Così Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, attraverso un post via Twitter.
“Siamo garantisti fino alla fine, senza usare due pesi e due misure a seconda dei protagonisti delle vicende giudiziarie”, dichiara invece il coordinatore regionale di Forza Italia, Luigi Vitali. “E lo siamo – prosegue – anche per quella che ha travolto il sindaco di Brindisi Consales. Resta fermo, però, il giudizio fortemente negativo che esprimiamo sul suo operato amministrativo e politico. Brindisi merita un Governo in grado di rilanciarla e trainare tutto il territorio provinciale”.
“Una mission a cui Consales e il centrosinistra – conclude Vitali – non hanno saputo adempiere, omettendo di offrire ogni risposta concreta ai bisogno della comunità brindisina”.
