Gioco erotico, autopsia conferma il soffocamento

Paola Caputo, la 23enne originaria di Villa Baldassarri, morta tragicamente lo scorso fine settimana durante un gioco erotico è¨ deceduta a causa di un’asfissia da soffocamento. A dirlo è¨ l’autopsia svolta ieri presso l’istituto di medicina legale della Sapienza.

Asfissia da soffocamento. È quello che è emerso dai primi risultati dell’autopsia svolta sul corpo della giovane 23enne di Villa Baldassarri, Paola Caputo, morta durante un gioco erotico con tecniche “bondage” finito in tragedia. Gli accertamenti, disposti dalla Procura di Roma, sono stati eseguiti dal medico legale Giorgio Bolino, dell'istituto di medicina legale della Sapienza, ma per i risultati definitivi occorrerà attendere 60 giorni quando saranno resi noti insieme ai test tossicologici per rilevare la presenza di alcool e droga nel sangue e nei tessuti.  

È questa, la prima “triste” certezza nell'inchiesta che dovrà chiarire cosa effettivamente è accaduto in quel garage del palazzo che ospita ai piani superiori gli uffici dell'Agenzia delle Entrate, in via Settembrini, la notte tra venerdì e sabato scorso. Ancora ricoverata in coma farmacologico e in gravi condizioni, l’altra ragazza che ha partecipato allo “Shibari”, un’antica forma artistica di legatura giapponese divenuta col tempo una pratica sessuale estrema. Intanto piange e si dispera l’ingegnere romano, Soter Mulè, accusato di omicidio colposo.

Nel suo racconto fatto agli inquirenti cerca di ricostruire passo per passo i momenti di quella tragica sera: i tre si conoscevano da tempo e quella sera avevano trascorso insieme la serata prima in uno dei tanti e frequentati locali della Capitale, poi al Circolo degli artisti, in via Prenestina. Dopo aver bevuto, il gruppo ha deciso di raggiungere il sotterraneo. "Per una delle due non era la prima volta – ha dichiarato l’ingegnere – già lo avevamo fatto in un'altra occasione". La prima ad essere legata è stata Federica, poi la Caputo. Successivamente gli eventi hanno preso una piega inaspettata e drammatica. Paola, racconta Mulè, viene bloccata "in stazione eretta, con piedi a terra, ma subito dopo essere stata legata, accusa un malore e perdendo i sensi si accascia al suolo: il peso del suo corpo mette in tensione le corde, comprese quelle intorno al collo di entrambe le ragazze". Il grave errore dell´ingegnere romano è quello di "non aver tenuto accanto a sé il coltello, come invece la pratica del bondage suggerisce". Come si legge nelle sette pagine di ordinanza con cui è stato convalidato l´arresto e disposto i domiciliari, infatti, il gip del Tribunale di Roma, Marco Mancinetti, scrive che da parte di Mulè "non vi è stato alcun comportamento di prevaricazione, di minaccia o di costrizione per indurre le due vittime ad accettare di essere legate. In ogni caso quella posta in essere dall'indagato è stata una gravissima imprudenza, contrassegnata dall'aver dato corso a una pratica in cui egli stesso si definisce poco esperto e che è oggettivamente rischiosa".

legali della famiglia Caputo, gli avvocati Francesca Conte e Maria Calise, hanno diffuso ieri un comunicato in cui dichiarano di essere "consapevoli che la verità processuale saprà chiarire come la giovane Paola sia stata vittima di un "gioco" più grande di lei e sicuramente da altri orchestrato ed organizzato". "La famiglia oggi chiede con forza il rispetto della "memoria" di Paola, che non può e non deve essere offuscata dalle dichiarazioni di parte (e ci si consenta: di comodo) dell´ingegnere Soter Mulè".

La piccola comunità di Villa Baldassarri, frazione di Guagnano, dove abitano i genitori in pensione e il fratello poliziotto della giovane studentessa fuori sede, ritenuta da tutti «una ragazza saggia e irreprensibile»,  è sconvolta e si stringe in un abbraccio intorno al dolore della famiglia. Il piccolo paesino attende, al termine di tutti gli adempimenti formali, il ritorno della salma da Roma per celebrare i funerali, previsti per domani  in forma ristretta e riservata alle persone più vicine alla famiglia, nella chiesa di Santa Maria del Carmelo. Niente lutto cittadino però, ieri sera il Consiglio comunale della cittadina salentina ha deciso che non verrà più proclamato optando per «un momento di cordoglio e riflessione privato», ritenuto «più opportuno» per via dei contorni della vicenda e del clamore suscitato.



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