Guerra Israele-Palestina, a pagare il conflitto sono sempre gli innocenti

Le cause del conflitto scatenato dall’attacco di Hamas hanno radici lontane, ma non possono essere gli innocenti a pagare il prezzo della guerra

Due popoli in due Stati. Questa è l’unica soluzione per affrontare il problema della convivenza tra israeliani e palestinesi. Non esistono altre formule. Due popoli in due Stati che forse fra qualche decennio potranno perfino non considerarsi più nemici da eradicare. Due popoli in due Stati è l’unica strada che porta alla pace e bisogna dirlo oggi più che mai anche se è difficile cancellare gli orrori di Hamas nel kibbutz istaeliano dove abbiamo rivissuto le atrocità dell’Isis. Ci tira per i capelli la guerra quanto più vorremmo non pronunciare nemmeno la parola e ci costringe addirittura a schierarci come abbiamo fatto un anno e mezzo fa in Ucraina. Sono i giochi perversi della Storia che non conosce il dialogo, il confronto, la possibilità di specchiarci nell’altro. Le immagini dell’eccidio sono troppo forti per chiedere a tutti di fermarsi. Troppo tardi. I bambini sgozzati e i giovani che ballavano spensierati in un rave in territori che sembrano giardini paradisiaci sospesi sull’inferno. La rappresaglia è questione di ore e non possiamo nemmeno fare finta che gli ospedali di Gaza, dove inermi civili pagano il prezzo di un regime che di democratico non ha nulla, non esistano.

Nel frattempo in Italia e in Europa le piazze si schierano come in uno stadio. Due curve contrapposte che inneggiano alla loro causa mentre ci sarebbe bisogno di provare a parlarsi. Sì, parlarsi noi che lo possiamo fare, noi che abbiamo la fortuna di poter dire la nostra sempre e comunque. Ci si schiera in difesa di un’idea, di un ideale. Ma la vita vola più in basso delle idee, la vita cammina a pelo d’erba, non pretende voli pindarici. La vita chiede vita.

La vita chiede la possibilità per un giovane israeliano di poter ballare senza rischiare di essere trucidato. La vita chiede che un bambino palestinese non paghi le colpe di adulti a cui non ha chiesto di continuare i suoi anni senza una mamma e senza un papà con cui giocare. La vita non chiede sempre di gridare slogan a squarciagola. La vita a volte preferisce il silenzio, la umana ragionevolezza, la semplice comprensione. In nome di un’idea, in nome dell’Idea sono morti in molti. In tanti. In troppi.