‘Il bambino è nato morto’. Le risposte dell’autopsia sul corpicino nascosto dalla mamma nell’armadio

Il bambino, un maschietto di poco più di 3 chili, è nato morto. Lo ha stabilito l’autopsia eseguita dal medico legale Ermenegildo Colosimo che ha prelevato un campione di tessuto per un eventuale esame del Dna.

Il corpicino del neonato era senza vita quando la madre ha partorito tra le mura della sua abitazione alla periferia di Squinzano. Inoltre il bimbo, un maschietto di 35/ 36 settimane e del peso di poco più di tre chili, aveva il cordone ombelicale annodato intorno al collo. Si è svolto nel primo pomeriggio di oggi, l’autopsia sul feto ritrovato nell'armadio. L’esame istologico della placenta, recuperata dalla spazzatura dove era stata gettata insieme ai vestiti sporchi di sangue, fornirà nei prossimi mesi ulteriori indicazioni. Inoltre, il medico legale Ermenegildo  Colosimo ha prelevato un campione di tessuto per un eventuale esame del Dna (se fosse necessario), al fine di risalire all'identità del padre del bimbo. Era presente all'esame autoptico, anche il professore Cosimo Lorè, in veste di consulente tecnico di parte per la giovane mamma.
 
Già martedì scorso è stato conferito l’incarico dal Pubblico Ministero Donatina Buffelli, per quel che riguarda la Procura Ordinaria e dalla dott.ssa Anna Carbonara, per il Tribunale dei Minori. I tre indagati, come atto dovuto in vista dell'autopsia, rispondono di infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale, nonché di occultamento di cadavere. La mamma 17enne avrebbe nascosto il corpicino del suo bambino in un armadio, dopo averlo avvolto in una busta di plastica e richiuso in una borsa. Viveva con la sorella ed il cognato, anche loro indagati, dopo essere stata ospite per un certo periodo di una casa famiglia. La ragazza,  si è presentata il 9 febbraio scorso al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Copertino a causa di una forte emorragia. La visita ginecologica non ha lasciato spazio a dubbi: la giovane aveva dato alla luce un bambino, da poco tempo.
  
Inoltre, i magistrati inquirenti hanno affidato allo psichiatra Michele Bruno ed alla psicologa Michela Francia, una consulenza per accertare capacità d'intendere e di volere e l'attendibilità della minorenne. Bisognerà verificare, inoltre, se ci sono problemi di natura psicologica, sadica e disturbi personalità.
  
Fabrizio Tommasi e Carlo Martina sono gli avvocati difensori della ragazza nominati su incarico della madre. Curatore speciale della ragazza, su nomina del Tribunale per i Minorenni, è l'avvocato Cristina Pisacane. La sorella ed il cognato sono difesi dall'avvocato Maurizio Scardia.



In questo articolo: