Immagini pedo-pornografiche nascoste in cartelle con nomi di Santi: prete condannato a 4 anni

La sentenza è stata emessa dal Gup, nel processo con rito abbreviato. Il giudice ha disposto l’interdizione perpetua del sacerdote da scuole e istituzioni pubbliche frequentate da minori. Nella sua abitazione, gli investigatori sequestrarono circa tremila file pedo-pornografici.

Appellarsi ai santi, non è servito ad un prete di Ostuni nell'evitare prima l'arresto e poi la sentenza di colpevolezza. Il 67enne Francesco Legrottaglie è stato condannato in abbreviato dal gup Simona Panzera, a 4 anni di reclusione per detenzione di materiale pedopornografico "aggravato" dall'ingente quantità e ritenuta la contestata recidiva.

Il giudice ha disposto anche il pagamento di una multa di 1.600 euro. Inoltre, per Legrottaglie è stata disposta l'interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e quella perpetua nelle scuole, uffici e istituzioni pubbliche frequentate dai minori. 

Nell'udienza del 2 maggio, il pubblico ministero Paola Guglielmi aveva chiesto la condanna a 4 anni. Invece il suo difensore, l'avvocato Domenico Tanzarella aveva chiesto l'applicazione delle attenuanti generiche e l'esclusione delle circostanze aggravanti.

Legrottaglie fu trovato, il 25 novembre scorso, in possesso di circa 3 mila immagini e video dal contenuto pedopornografico occultati all'interno di cartelle con nomi di santi. Nel corso della perquisizione presso l'abitazione del prete, gli investigatori hanno sequestrato svariati file.

L’arresto è stato eseguito in flagranza di reato dagli agenti della polizia postale di Brindisi, una volta informato il pm di turno della procura di Brindisi Milto Stefano De Nozza. Sono state trovate numerose foto, nonché video che ritraevano minori completamente nudi o immortalati in atti sessuali espliciti. Il materiale è stato rintracciato all'interno di tre hard disk del computer e nella scheda di una telecamera, appartenenti a Legrottaglie.

Secondo l'accusa, il prete si sarebbe posto in contatto "virtuale" con numerosi ragazzini e "puntando" di nascosto la webcam, sarebbe riuscito a registrare video chat attive senza farsi riconoscere.

Francesco Legrottaglie fu già condannato nel 1992, quando era cappellano militare a Bari, per atti di libidine violenta su due ragazzine. Dopo aver svolto le stesse funzioni nell’ospedale Perrino di Brindisi e aver prestato servizio come missionario in Congo, negli ultimi tempi era stato assegnato ad una parrocchia di Ostuni.



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