Importunata dal bidello e poi “vendicata” dal padre? La studentessa conferma le molestie

La ragazza, ora 18enne, ha confermato le accuse e le molestie sessuali subìte in ascensore dal collaboratore scolastico, durante l’incidente probatorio.

È sentita dal giudice nella forma dell’incidente probatorio, la studentessa presunta vittima di molestie per mano di un bidello e poi “vendicata” dal padre.

L’udienza si è svolta in mattinata, per quasi due ore, dinanzi al gip Carlo Cazzella. L’ascolto non si è tenuto in “modalità protetta”, alla presenza di una psicologa, poiché la ragazza è nel frattempo diventata maggiorenne. Ad ogni modo, la giovane ha confermato le accuse e le molestie subìte in ascensore dal collaboratore scolastico. Era presente, il pubblico ministero Stefania Mininni, titolare dell’inchiesta.

Il bidello deve difendersi dall’accusa di violenza sessuale. È difeso dall’avvocato Paolo Spalluto. La persona offesa, all’epoca dei fatti 17enne, è assistita dal legale Fiorindina De Carlo.

Le accuse

Secondo la Pubblica Accusa, la studentessa all’epoca dei fatti 17enne, sarebbe stata molestata dal bidello in due occasioni ( nello stesso giorno), nel gennaio del 2018. Gli episodi si sarebbero verificati all’interno dell’ascensore di un liceo alle porte di Lecce.

Il collaboratore scolastico avrebbe palpeggiato al seno la ragazza, tentando poi di baciarla sulla bocca. L’episodio non sarebbe stato denunciato nell’immediatezza dei fatti, ma solo alcuni mesi dopo.

Il bidello picchiato dal padre della studentessa

La vicenda, nel maggio scorso, finisce per intrecciarsi con un’altra. Il bidello, mentre si dirigeva a scuola in bicicletta, sarebbe stato bloccato da una macchina. L’uomo, sceso dalle vettura lo avrebbe ripetutamente colpito con una mazza, spezzandogli entrambi gli avambracci. La brutale aggressione avrebbe provocato alla vittima, anche uno sfondamento cranico e complessivamente si sarebbero resi necessari 175 punti di sutura.

Circa due ore dopo, il padre della studentessa, si sarebbe recato presso i carabinieri della locale stazione per confessare l’accaduto.

L’aggressore si sarebbe giustificato, asserendo di aver agito così violentemente, perché la figlia era stata oggetto di attenzioni sessuali, da parte del bidello. L’uomo è stato denunciato a piede libero per il reato di lesioni personali gravi.



In questo articolo: