Inferno di fuoco tra Torre Chianca e Spiaggiabella: il litorale leccese brucia ancora

Le operazioni di contrasto all’incendio proseguono, con l’obiettivo di completare il raffreddamento e la messa in sicurezza dell’area.

Non è ancora alle spalle, nonostante il lavoro incessante dei Vigili del Fuoco, l’incendio che ha trasformato il litorale di Lecce in un inferno di fumo e cenere. Le fiamme non danno tregua nel tratto compreso tra Torre Chianca e Spiaggiabella e continuano a divorare ettari di preziosa macchia mediterranea.

Stando a quanto ricostruito, il primo rogo sarebbe scoppiato a Torre Chianca. L’incendio, complice il vento e le temperature alte, si è spinto verso Spiaggiabella, alimentando nuovi focolai. Una situazione che ha reso ancor più difficili le operazioni di spegnimento che sono andate avanti, senza sosta, per tutta la notte.

Dopo 24 ore, l’emergenza è tutt’altro che rientrata, ma la situazione resta sotto controllo grazie ai “caschi rossi” che hanno cercato di contenere le fiamme, via terra, con l’aiuto del personale dell’Arif (Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali), dei volontari della Protezione Civile e – vista la gravità della situazione – anche dell’Esercito italiano. I canadair hanno cercato di fare il resto con numerosi getti di acqua. Il primo aereo ha effettuato 37 lanci. Il secondo, arrivato quando l’orologio aveva appena segnato le 13:40 ha continuato l’attività.

Per facilitare le operazioni dei Canadair, la Polizia Locale di Lecce ha disposto la chiusura al traffico della strada che collega Torre Chianca con Spiaggiabella. Una decisione necessaria per garantire la sicurezza durante i voli e permettere ai mezzi aerei di operare in modo efficace.

La situazione

I due fronti attivi dell’incendio sono, come detto, sotto controllo, ma le operazioni per contrastare l’incendio che ha minacciato le abitazioni della zona continuano. Le squadre di soccorso stanno procedendo al cosiddetto “raffreddamento” delle aree bruciate e alla messa in sicurezza del tratto ormai bruciato, per evitare possibili riaccensioni.

Le abitazioni vicine restano sotto costante monitoraggio da parte della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, che continuano a presidiare l’area per garantire la massima sicurezza ai residenti.