Una 70enne si reca in pronto soccorso ed entra in coma dopo un aneurisma. Aperta un’inchiesta

Durante gli interrogatori di garanzia, gli indagati si sono difesi dalle accuse.

La Procura ha aperto un’inchiesta per far luce sulle lesioni riportate da una 70enne di Cavallino, la quale, in base a quanto riportato in denuncia, dopo una lunga attesa in Pronto Soccorso per una forte emicrania, veniva trasportata d’urgenza in sala operatoria e sottoposta ad intervento chirurgico per un aneurisma cerebrale.

Va detto che otto persone (tra medici e personale sanitario), come atto dovuto, sono state iscritte nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di lesioni personali. E nella giornata di oggi sono iniziati gli interrogatori di garanzia (proseguiranno domani), nel corso dei quali gli indagati si sono difesi dalle accuse, davanti agli ufficiali di polizia giudiziaria, su delega del pm Simona Rizzo, titolare dell’inchiesta. E non è escluso che alcune posizioni possano essere stralciate in vista dell’archiviazione.

Inoltre, nella giornata odierna, sono stati disposti gli accertamenti tecnici per ricostruire quanto accaduto e verificare eventuali responsabilità di medici e personale sanitario che hanno avuto in cura la paziente.

Gli indagati sono difesi dall’avvocato Maria Domenica Campanelli.

Le figlie della 70enne, che hanno sporto denuncia, sono difese dall’avvocato Giuseppe Stanca. Anche l’associazione Codici, attraverso il segretario Ivano Giacomelli, ha presentato un esposto per chiedere alla magistratura di fare piena luce su quanto accaduto.

La denuncia

In base a quanto sostenuto dalle figlie della 70enne in denuncia, la madre, affetta da ipertensione, in data 16 febbraio lamentava dei forti dolori alla testa e chiamava il 118 per farsi visitare.

Ed appena due giorni dopo, per il persistere dei dolori, si recava al Vito Fazzi di Lecce. Veniva visitata da un medico del Pronto Soccorso e poi dimessa per essere affidata al medico curante.

Nel pomeriggio dello stesso giorno, poiché la situazione non migliorava, veniva riaccompagnata dalle figlie, intorno alle ore 18, presso il Pronto Soccorso.

E sempre come riportato dai denuncianti, trascorreva oltre sei ore in accettazione, nonostante le ripetute richieste di aiuto delle figlie, che la assistevano nella sala d’aspetto. Solo dopo che la signora iniziava a vomitare, con le pupille miotiche, quando era già passata la mezzanotte, veniva trasportata d’urgenza in sala operatoria e sottoposta ad intervento chirurgico per aneurisma cerebrale.

Successivamente, la signora veniva trasferita presso il reparto di Rianimazione, in stato comatoso per emorragia cerebrale.

La signora, come riportato in denuncia, attualmente, si trova presso il reparto di terapia intensiva di una struttura sanitaria privata, con diagnosi di “stato gravemente alterato della coscienza e tetraplegia”.

Ora si attendono gli sviluppi della delicata inchiesta.