Non fecero la multa in cambio di bottiglie di vino. Due carabinieri salentini indagati per corruzione

Non solo, altri due carabinieri salentini sono coinvolti in altrettanti episodi di rivelazione di segreti di ufficio.

Arriva al capolinea l’inchiesta su un presunto episodio di corruzione per evitare la multa, attraverso bottiglie di vino regalate ai carabinieri e due episodi di rivelazione di segreti di ufficio. Il pm Pierpaolo Montinaro della Procura di Brindisi ha chiuso l’indagine, condotta dai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile di Brindisi, che vede coinvolti quattro carabinieri salentini, in servizio in un paese della provincia di Brindisi. Non solo, poiché nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari compaiono i nominativi di due avvocati, di un altro carabiniere, sempre in servizio nella provincia di Brindisi, e di un dipendente di una nota azienda vinicola. Invece, si avvia verso l’archiviazione la posizione di un funzionario del tribunale di Lecce, coinvolto inizialmente nell’inchiesta.

Gli indagati rispondono a vario titolo ed in diversa misura dell’ipotesi di reato di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio e rivelazione del segreto di ufficio. Hanno venti giorni a disposizione per chiedere di essere interrogati o produrre memorie difensive.

Secondo l’accusa, il 2 novembre del 2020, nel corso di un controllo stradale nei confronti del dipendente dell’azienda vinicola, quest’ultimo per evitare la multa, riguardante la mancata esibizione del libretto di circolazione relativo al furgone della ditta, avrebbe regalato ai carabinieri una confezione con tre bottiglie di vino.

Un avvocato e un carabiniere sono indagati, nella stessa inchiesta, per un episodio avvenuto il 26 ottobre del 2020. Secondo l’accusa, il militare avrebbe rivelato al legale, durante una conversazione telefonica, notizie che dovevano rimanere segrete, relative ad un procedimento penale pendente, indicando il nome del pm assegnatario delle indagini.

Un altro carabiniere, sostiene la Procura, avrebbe rivelato telefonicamente ad un altro avvocato, nel marzo del 2021, l’indirizzo di una persona, necessario per l’avvio di una procedura esecutiva.



In questo articolo: