Inchiesta Arnesano, parla l’Ordine degli Avvocati. Altavilla: “Sgomberare il campo dalle generalizzazioni”

Con una lettera il numero uno del Foro di Lecce denuncia il clima di malessere e sospetto nei confronti della categoria, soprattutto riguardo i professionisti di sesso femminile.

“Si è creato purtroppo, uno stato di malessere generale e di sospetto da parte della pubblica opinione, non solo nei confronti della magistratura, ma anche degli avvocati, intesi come categoria, e soprattutto delle avvocate, intese come genere. Tale ombra fosca, estesasi su una professione esercitata dalla massima parte delle iscritte e degli iscritti all’Albo forense, con grande senso del dovere, correttezza e dignità, deve dunque essere immediatamente diradata e il campo sgomberato da ogni forma di generalizzazione, che nuoce non solo all’ambiente giudiziario, ma a tutto il sistema”, con queste parole, dopo alcuni giorni di riflessione, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lecce, Roberta Altavilla, commenta gli effetti del terremoto che cinque giorni fa ha colpito il Palazzo di giustizia con l’arresto del pubblico ministero Emilio Arnesano e dell’avvocatessa.

La numero uno del Foro di Lecce scende in campo, contro quelle generalizzazioni, nocive, soprattutto apparse sui social network dove si rincorrono commenti denigratori sull’intera categoria degli avvocati e soprattutto sui legali di sesso femminile.

“Ci si domanda – prosegue Altavilla – a chi giovi tutto questo e se davvero si aiuti la Giustizia a fare il suo corso e a scoperchiare, dove tanto dovesse risultare provato, un malaffare che va stroncato, restituendo decoro alla funzione giudiziaria, mortificata indubbiamente da eventi di tale portata.

E, tuttavia, il diffuso giustizialismo appare davvero preoccupante, tanto più quando l’aspetto che parrebbe interessare maggiormente, è il rapporto sesso/potere, dove si offre una immagine della donna professionista, soprattutto se indossa una toga, pronta a tutto pur di fare carriera.

Non si vuole qui dipingere un quadro idilliaco della società, né del mondo giudiziario, in cui le storture e gli aspetti patologici talora esistono, e spesso sono stati evidenziati o segnalati dalla stessa Avvocatura, ma proprio perché non fisiologici, sono ristretti a esigui numeri e non possono essere estesi a tutti coloro che svolgono la medesima attività o professione, come se il marcio possa contaminare tutto”

Il Presidente fa sapere che l’Ordine degli avvocati di Lecce, attraverso il suo Consiglio, si ribella ad ogni forma denigratoria della categoria, e rivendica il ruolo sociale dell’Avvocatura, che attraverso i suoi iscritti ogni giorno si muove silenziosamente, nel rispetto della legge e a tutela dei diritti. “La dignità dell’Avvocatura, così come quella della Magistratura – conclude – non può e non deve essere messa in discussione da un pur grave fatto di cronaca, se si vogliono rispettare i principi imposti dalla nostra Costituzione, a cui tutti hanno il dovere di ispirarsi, non solo a parole. Tuttavia, qualora dovessero essere accertate delle responsabilità a carico di alcuni avvocati, l’Ordine non si sottrarrà a trarne le conseguenze e ad assumere le iniziative che gli sono proprie, respingendo però le derive giustizialiste che spazzano insieme, il buono con il cattivo e spesso travolgono anche chi le sospinge, in mala o in buona fede”.



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