
C’è una maxi inchiesta su di un presunto giro illecito di appalti pubblici, in cui compaiono imprenditori e dipendenti di ditte, con il coinvolgimento di tre sindaci, assessori e dipendenti comunali.
Intanto, il gip di Lecce, Stefano Sala, ha fissato l’interrogatorio preventivo (come previsto dalla riforma), per 25 persone tra cui i tre sindaci, per il 3 e 4 febbraio.
L’inchiesta, che contiene oltre 50 capi d’accusa, porta la firma del pm Maria Vallefuoco.
Nello specifico, il pm ha chiesto gli arresti domiciliari per Ernesto Toma, sindaco di Maglie, il suo vice e assessore con delega all’Urbanistica, Verde Pubblico e Arredo Urbano, Marco Sticchi e per il sindaco di Sanarica, Salvatore Sales.
Tra gli indagati, anche l’assessore del comune di Sanarica, Dario Andrea Strambaci.
Invece, per il sindaco di Ruffano, Antonio Rocco Cavallo, è stata chiesta la custodia cautelare in carcere.
Le accuse a vario titolo sono: associazione per delinquere (contestata solo agli imprenditori), finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica. E poi, corruzione, corruzione elettorale, falso in atto pubblico, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, truffa alla Regione, allo Stato e all’Ue.
L’inchiesta è condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziario della Guardia di Finanza di Lecce, comandato dal Tenente Colonnello Giulio Leo.
I fatti si sarebbero verificati a partire dal 2016 ed i capi d’imputazione sono 51 in totale. Sono finiti sotto la lente del nucleo di polizia economico finanziario della Guardia di Finanza di Lecce, comandante Giulio Leo, gli appalti per la gestione dei lavori di manutenzione del verde a favore della ditta dei fratelli Marco e Graziano Castrignanò e di Maurizio Montagna. Quest’ultimo ricopriva il ruolo di componente delle commissioni aggiudicatrici nelle procedute di gara, ed anche di funzionario nei comuni di Botrugno e Sanarica.
Riguardo la posizione di sindaco e vicesindaco di Maglie, secondo l’accusa, i due avrebbero ricevuto una serie di utilità dagli imprenditori coinvolti nell’inchiesta, che miravano a poter continuare ad occuparsi del servizio di manutenzione del verde pubblico. Toma avrebbe ricevuto, a titolo gratuito, una fornitura di piante e addobbi floreali in occasione del suo matrimonio. Non solo, anche una notevole quantità di calcestruzzo, in due circostanze (rispettivamente di 4 e 5 mila metri cubi) da poter utilizzare per lavori nello studio. E veniva disposta la fatturazione nell’ambito dei lavori pubblici relativi al potenziamento della rete pluviale dell’abitato di Maglie, per oltre 14mila euro. Va detto però che con integrazione del mese di dicembre, il Pm ha revocato la richiesta di misura cautelare per Toma che riguardava questo capo imputazione. In particolare, da ulteriori approfondimenti è emerso come questi lavori siano stati effettivamente contabilizzati alla Castrignanò Appalti e non fatturati al Comune di Maglie nei lavori per il potenziamento della rete pluviale.
Tra gli appalti finiti sotto la lente della Procura, anche quello per l’affidamento dei lavori di manutenzione dello stadio Tamborrino-Frisari e per “l’adeguamento sismico e impiantistica della scuola dell’infanzia di Corso Cavour”.
Ed il sindaco Sales e l’assessore Strambaci avrebbero ottenuto, in cambio, il sostegno alle elezioni del 3 e 4 ottobre del 2021 e, dopo la vittoria, avrebbero ricevuto da Marco Castrignanò, sei casse di prosecco, oltre al pagamento del pranzo con 130 persone, in un ristorante a Otranto.
Invece, Antonio Cavallo, sindaco di Ruffano, è accusato di aver ricevuto dall’imprenditore Marco Castrignanò, in almeno due occasioni, nel mese di aprile 2022, somme di denaro contante. Non solo, anche lavori di ristrutturazione a titolo gratuito nella sede del comitato elettorale della lista a lui riconducibile. Gli accertamenti hanno riguardato anche la procedura per l’affidamento di due bandi di gara, del valore, rispettivamente di quasi 2 milioni di euro e e di oltre 3milioni e 500mila euro. Riguardo la prima, secondo l’accusa, Cavallo, sollecitato dall’imprenditore, si sarebbe impegnato per la modifica della graduatoria, facendo annullare la prima e sostituendola con altra conforme agli accordi illeciti, attraverso l’illecita opera di convincimento nei confronti degli altri commissari di gara.
Le indagini si sono soffermate anche sui lavori di miglioramento della fruibilità delle aree del centro storico di Torre Paduli e largo San Rocco.
Invece, Il sindaco di Sanarica, Salvatore Sales e l’assessore, Dario Andrea Strambaci sono accusati di aver agevolato gli imprenditori, mettendosi a loro disposizione in occasione delle gare. In che modo? Secondo l’accusa, facendo conoscere in anticipo i tempi di pubblicazione ed i dettagli tecnici delle gare. Ed il sindaco Sales e l’assessore Strambaci avrebbero ottenuto, in cambio, il sostegno alle elezioni del 3 e 4 ottobre del 2021 e, dopo la vittoria, avrebbero ricevuto da Marco Castrignanò, sei casse di prosecco, oltre al pagamento del pranzo con 130 persone, in un ristorante a Otranto.
Sotto la lente del pm sono finiti l’appalto per l’abbattimento delle barriere architettoniche del valore di 43mila euro e quello per il centro comunale di raccolta differenziata di rifiuti da 300mila euro. E poi, i lavori per la messa in sicurezza e mitigazione del rischio geomorfologico per un importo complessivo di quasi un milione di euro.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Luigi, Arcangelo e Alberto Corvaglia, Luciano Ancora, Roberto Sisto, Mario Coppola, Francesco Vergine, Andrea Sambati, Mario Blandolino.
Dopo la fissazione degli interrogatori, è intervenuto il primo cittadino di Ruffano Antonio Cavallo: “In queste ore sono stato raggiunto da un avviso di chiusura delle indagini relative ad un’inchiesta iniziata a maggio di tre anni fa. Un’indagine in cui compaiono i nomi di 25 persone, tra cui anche quelli di rappresentanti istituzionali di altri comuni, dalle accuse molto pesanti, che lederebbero la moralità di chiunque. Tengo a chiarire sin da subito la mia completa estraneità rispetto alle accuse. Nella mia carriera politica, ho sempre operato in maniera trasparente, per il bene della collettività. Mai ho tradito la fiducia della mia comunità, né tanto meno ho utilizzato la mia posizione per tornaconto personale o per favorire terzi. Confido che la giustizia, nell’offrirmi la possibilità di chiarire ogni equivoco, mi permetterà di far luce su questo e di dimostrare la mia innocenza. Al contempo, vigilerò affinché il peso di questa indagine non ricada sul bene di Ruffano e della sua comunità. Qualora questo dovesse succedere, sarò pronto a fare un passo indietro rimettendo la mia carica”.
Il sindaco di Maglie, Ernesto Toma ha dichiarato: «Come anche gli organi di informazione hanno reso noto, ho ricevuto un avviso contenente la fissazione di un interrogatorio, nell’ambito di un processo penale per fatti risalenti a tempi molto lontani. I miei avvocati Luciano Ancora e Roberto Eustachio Sisto, richiederanno a breve i documenti in modo di poterne capire di più. Sono sereno, affronterò con determinazione l’interrogatorio, forte della mia innocenza. Non ho nulla da rimproverarmi e non ho mai piegato la mia funzione di sindaco ad interessi personali».
Il vicesindaco, Marco Sticchi, ha sostenuto: «Con serenità mi appresto ad affrontare il confronto per le presunte accuse a mio carico. Sono fiducioso nel corretto operato della giustizia. Mi sento di non avere nulla da temere: sono sempre stato e sono tuttora una persona trasparente e diretta, vicino ed empatico con tutti e proprio queste sono le caratteristiche che contraddistinguono il mio mandato da vicesindaco. Intanto i legali ai quali mi sono affidato, avv.ti Luciano Ancora ed Andrea Sambati, sono allo studio delle carte e ciò mi rende ottimista e fiducioso».