Inchiesta sul filobus. Massimo Buonerba ottiene dal Tribunale di Roma la restituzione di mezzo milione di euro

La Procura di Roma aveva chiesto la confisca della sostanziosa somma, depositata su conti bancari svizzeri, che fu sequestrata nell’inchiesta sul filobus di Lecce.

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Il Tribunale di Roma ha disposto il dissequestro di ben 510mila euro a Massimo Buonerba, ex consulente dell’allora sindaco Adriana Poli Bortone. La decisione è giunta nelle scorse ore. È stata così accolta la tesi difensiva avanzata dagli avvocati Sabrina Conte e Carlo Viva. La Procura di Roma aveva chiesto la confisca della sostanziosa somma, depositata sui conti bancari svizzeri che fu sequestrata nell’ambito dell’inchiesta sul filobus di Lecce.

In precedenza, il Tribunale Roma (competente territorialmente) aveva dichiarato il non luogo a procedere per Buonerba, accusato di “induzione indebita a dare o promettere utilità”, per avere intascato 660mila euro di tangenti dall’appalto di 21 milioni di euro per la realizzazione della rete del filobus di Lecce.

L’inchiesta

Secondo l’accusa, Buonerba avrebbe indotto Giordano Franceschini (la sua posizione fu archiviata), a “promettergli indebitamente” di versare la somma complessiva di 659.520, in cambio dell’incarico di direttore dei lavori: 186 mila euro, subito dopo l’aggiudicazione dei lavori della ditta Ati (la scelta sarebbe stata delegata da Buonerba a Franceschini), tra il 31 agosto del 2005 e il 14 febbraio del 2006. Le altre tangenti, per un totale di 473.520 euro però, sarebbero state versate in diverse tranche, anche quando il professore leccese non ricopriva più l’incarico di consulente del sindaco, in un arco temporale che andava dal 2006 al 2009.



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