L’associazione Codici presenta un esposto in Procura per chiedere di far luce sul decesso di una paziente di 62 anni ricoverata presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce.
E per la suddetta vicenda dopo la denuncia dei familiari, è stata già aperta un’inchiesta, con l’iscrizione di sette medici nel registro degli indagati, con le accuse di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario.
“La ricostruzione fatta dai familiari è drammatica e al tempo stesso agghiacciante- afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – perché dal racconto emerge un’assistenza quantomeno carente. È chiaro che bisogna fare chiarezza”.
In base a quanto riferito dai parenti, la signora è stata accompagnata in ospedale per un eco addome. Gli esami non avrebbero, però, chiarito i problemi gastrointestinali e la donna tornata a casa, ha lamentato dolori per alcuni giorni, tanto da essere nuovamente condotta presso il nosocomio leccese. Solo, in seguito a una Tac, i medici avrebbero ipotizzato un’infiammazione dei diverticoli, ma il quadro generale non sarebbe stato definito preoccupante. Successivamente, “La situazione, invece, è poi precipita – dichiara ancora Giacomelli – le condizioni della paziente sono progressivamente peggiorate, i dolori sono diventati sempre più forti, fino ad arrivare al tragico epilogo. È evidente che quanto accaduto necessita di un approfondimento, perché ci sono tante domande a cui bisogna dare una risposta. Nei dieci giorni trascorsi dalla prima visita al decesso è stato fatto tutto il necessario? Altro aspetto da chiarire, la gastroscopia e la colonscopia che sarebbero state disposte dai medici ma non eseguite. Su queste ed altre questioni riteniamo si debba fare piena luce ed è quello che chiediamo nell’esposto”.
Dunque, secondo Giacomelli: “La vicenda di Lecce pone degli interrogativi a cui è doveroso dare delle risposte e confidiamo nell’operato della magistratura”.