Raccomandazioni, favori e promesse di lavoro. L’inchiesta Re Artù approda davanti al Riesame

I difensori di molti indagati hanno presentato ricorso per chiedere l’annullamento delle misure cautelari e l’udienza verrà fissata nelle prossime ore.

Finisce dinanzi al Riesame l’inchiesta “Re Artù”, che ha portato ad arresti e misure restrittive nell’ambito della sanità e del mondo politico pugliese. I difensori di molti indagati hanno presentato ricorso per chiedere l’annullamento delle misure cautelari e l’udienza verra fissata nelle prossime ore.

Tra di essi compaiono: il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi (sospeso dalla carica come disposto dalla Prefettura), attinto dal divieto di dimora, difeso dagli avvocati Gianluca D’Oria e Mauro Finocchito; il responsabile dell’area tecnica del Comune di Otranto, Emanuele Maggiulli, ristretto ai domiciliari e assistito dall’avvocato Antonio Quinto; Antonio Renna, già commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica, anch’egli ai domiciliari e difeso dagli avvocati Luigi Covella e Francesco Fasano; il sindaco di Scorrano ed ex consigliere regionale, Mario Pendinelli, raggiunto dall’obbligo di dimora e assistito dagli avvocati Corrado Sammarruco e Antonio Mariano.

Hanno presentato ricorso al Riesame, inoltre, il medico Elio Quarta, responsabile del centro di procreazione assistita “Prodia”, difeso dall’avvocato Luigi Corvaglia; l’imprenditore Fabio Marra, assistito dall’avvocato Luigi Covella; il commercialista Giantommaso Zacheo, difeso dall’avvocato Dario Congedo. I tre sono stati raggiunti dal divieto temporaneo di svolgere attività professionale.

Non hanno presentato ricorso al Riesame (potrebbero farlo nei prossimi giorni): Salvatore Ruggeri (ex assessore regionale al Welfare), difeso dagli avvocati Salvatore Corrado e Giuseppe Fornari; Mario Romano (anche lui ex consigliere regionale) ed il figlio Massimiliano (ex vice presidente della Provincia di Lecce), assistiti dagli avvocati Maria Greco e Dario Paiano. I tre indagati si trovano ai domiciliari.

Stesso discorso per il presunto “procacciatore di voti”, Antonio Greco, attinto dall’obbligo di dimora a Carpignano Salentino, difeso dall’avvocato Dimitry Conte.

Gli indagati potranno comunque chiedere la revoca o l’attenuazione della misura cautelare al gip Simona Panzera, che ha firmato l’ordinanza.

Riguardo la posizione dell’ex direttore generale della Asl leccese Rodolfo Rollo, difeso dall’avvocato Massimo Manfreda, si attende la decisione del gip sulla richiesta di sospensione avanzata dal pm Alessandro Prontera.



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