Mario Pendinelli, sindaco di Scorrano, è stato il primo a presentarsi davanti al Giudice per le indagini preliminari, Simona Panzera nella seconda giornata di interrogatori di garanzia nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza che ha fatto tremare la politica e la sanità salentina. Il primo cittadino della città delle luminarie non ha scelto la strada del silenzio come ha fatto l’ex assessore al welfare Salvatore Ruggeri che, su suggerimento dei suoi avvocati, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Stando alle indagini Pendinelli, sottoposto all’obbligo di dimora, è accusato con il suo “mentore politico” di aver “comprato” pacchetti di voti in occasione delle elezioni regionali del 20 e 21 settembre 2020. Insomma, i due avrebbero promesso denaro ai loro referenti politici in diversi comuni del Salento in cambio di voti, quantificandone il prezzo. 120 euro circa (per un totale di 6mila euro) per le preferenze ottenute dagli elettori del Comune di Aradeo. 10mila euro per assicurarsi un cospicuo numero di voti dagli elettori del comune di Gallipoli, circa 75 euro per ogni nome del candidato nella lista “Popolari con Emiliano” scritto sulla scheda.
Il primo cittadino di Scorrano ha risposto alle domande del Gip per circa 3 ore, partendo dalle intercettazioni scritte nero su bianco nell’ordinanza. Nell’interrogatorio ha chiarito la sua posizione, soffermandosi sull’accusa di voto di scambio.
«Già le intercettazioni dicono che non sono io l’interessato e nell’interrogatorio ho rimarcato la mia completa estraneità dei metodi» ha dichiarato una volta uscito dagli uffici della Procura che si affaccia su viale De Pietro. «Molte persone vicine a Salvatore Ruggeri non mi hanno votato e lui lo conferma nelle intercettazioni, dove fa riferimento ad alcuni fatti particolari che, secondo il mio giudizio, non sono neanche veri, ma sono solo il tentativo di giustificare un appoggio elettorale o in campagna elettorale che non c’è stato. Io ho una lunga militanza politica e molte volte, quando mi sono candidato avevo Ruggeri come competitor».
«Sono metodi che non mi sono mai appartenuti e che non mi appartengono» ha concluso Pendinelli che resterà alla guida del Comune di Scorrano. Pendinelli è difeso dall’avvocato Corrado Sammarruco: «Abbiamo dato ampia disponibilità a chiarire tutto quello che c’era da chiarire» ha aggiunto il legale che ha spiegato le motivazioni per cui ancora non ha chiesto la revoca della misura. «Volevamo aspettare l’interrogatorio di Pendinelli e nei prossimi giorni valuteremo il da farsi».
Pierpaolo Cariddi
Ha parlato dinanzi al gip anche Pierpaolo Cariddi, neo-eletto sindaco di Otranto sottoposto all’obbligo di dimora e sospeso dalla Prefettura sulla base della Legge Severino. In questo caso sotto i riflettori c’è il ripristino dell’arenile del lido Atlantis, lo stabilimento balneare di Totò Ruggeri (formalmente amministrato da un’altra persona) in località Porto Craulo. Per ottenere l’autorizzazione ad intervenire sono previste due procedure: una ordinaria, con domande che andavano presentate entro marzo 2020, e una d’urgenza, in caso di eventi metereologici di natura eccezionale e imprevedibile, come scritto nelle linee guida regionali. Questa la strada intrapresa su pressione dell’assessore regionale. Con una nota del 16 giugno 2020 indirizzata al Servizio Demanio e Patrimonio della Regione Puglia, come evento “eccezionale”, è stata indicata l’emergenza causata dal Covid19 che non avrebbe permesso l’esame delle pratiche relative al ripristino di alcuni arenili nei tempi utili per effettuare i lavori entro il 1° maggio. Una sorta di stratagemma confezionato ad arte per aggirare le difficoltà incontrate.
Rodolfo Rollo
Altro nome eccellente iscritto nel registro degli indagati è quello di Rodolfo Rollo che ha anticipato la decisione del Gip e ha deciso di dimettersi dalla carica di direttore generale della Asl di via Miglietta, dopo la richiesta di sospensione avanzata dalla Procura e su cui dovrà pronunciarsi il gip. Anche l’ex DG – accusato di corruzione impropria per aver “favorito” l’accordo per l’acquisto delle prestazioni dialitiche del Centro Santa Marcellina del Panico di Tricase, diretto da Suor Margherita Bramato, in cambio dell’assunzione del figlio all’Ospedale – ha deciso di chiarire la sua posizione.
Rollo assistito dall’avvocato Massimo Manfreda, ha respinto le accuse nella serata di oggi.
Nel corso di un interrogatorio durato oltre 3 ore, ha negato in particolare di avere cercato di favorire il figlio. La difesa ha anche prodotto una corposa documentazione che verrà esaminata dal giudice nei prossimi giorni.
Vito Quarta
Ha risposto alle domande, contestando gli addebiti e dichiarandosi innocente anche il medico Vito Elio Quarta del centro di procreazione medicalmente assistita di primo livello di Muro Leccese. L’indagato è assistito dall’avvocato Luigi Corvaglia.
Si è avvalso della facoltà di non rispondere l’imprenditore Fabio Marra, difeso dall’avvocato Luigi Covella.
Stesso discorso per Antonio Greco, difeso dall’avvocato Dimitry Conte.
Si tratterebbe, secondo l’accusa, del “procacciatore di persone disposte a pagare per il superamento di concorsi pubblici”, in questo caso per conto di Mario Romano.
