“Posti di lavoro in cambio di sesso, vino e aragoste”. Totò Ruggeri si rivolge alla Cassazione per tornare in libertà

Invece, nei giorni scorsi, il Riesame ha depositato le motivazioni del provvedimento con cui venivano confermati gli arresti domiciliari

Dopo aver incassato il no da parte del Tribunale del Riesame sulla richiesta di revoca degli arresti domiciliari, l’ex senatore ed ex assessore regionale al Welfare Totò Ruggeri, si rivolge alla Corte di Cassazione.

Il ricorso è stato presentato, nelle scorse ore, dai suoi legali e l’udienza verrà fissata nelle prossime ore. Gli avvocati difensori Giuseppe Fornari e Salvatore Corrado ritengono oramai insussistenti le esigenze cautelari, considerando che Ruggeri si trova ai domiciliari dal 7 luglio. Invece, nei giorni scorsi, il Riesame (presidente e relatore Pia Verderosa) ha depositato le motivazioni del provvedimento con cui veniva rigettato l’appello della difesa, sottolineando l’attualità delle esigenze cautelari. I legali avevano in precedenza impugnato il provvedimento del gip Simona Panzera, che aveva a sua volta rigettato l’istanza avanzata dalla difesa. Nello specifico, i legali sottolineano come Ruggeri non ricopra più alcun incarico pubblico (due anni fa si dimise dalla carica di assessore regionale) e come sia passato molto tempo dai fatti contestati. Dunque, secondo la difesa, non vi sarebbe il rischio di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio.

L‘arresto

Dopo il suo arresto, l’ex senatore si era avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia, chiedendo nei giorni successivi un confronto con il pubblico ministero Alessandro Prontera, titolare delle indagini in cui sono ipotizzati i reati di corruzione, traffico di influenze illecite e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici. L’istanza è stata però respinta dal pm che non ha ritenuto necessario ascoltare Ruggeri.

Le indagini avrebbero mostrato il potere del 72enne di Muro Leccese di infiltrarsi nei gangli della pubblica amministrazione, come nei consorzi di bonifica, ricevendo in cambio favoritismi secondo meccanismi clientelari. I posti di lavoro in cambio di favori sono al centro del rapporto tra Totò Ruggeri, Suor Margherita Bramato, direttrice dell’ospedale di Tricase e l’ex Direttore Generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo.

Nell’ordinanza del gip parla poi di posti di lavoro per i suoi “protetti”, in cambio di pesce di qualità e champagne. E si fa riferimento anche ad un presunto patto a luci rosse tra l’ex senatore dell’Udc e una 37enne che ambiva a migliorare la sua posizione lavorativa.

La Procura gli contesta inoltre il voto di scambio alle regionali del 2020, insieme a Mario Pendinelli (ex consigliere regionale).

Inoltre, viene rivolta a Ruggeri l’accusa di falso, riguardo il ripristino dell’arenile del lido Atlantis, lo stabilimento balneare di sua proprietà, in concorso con Pierpaolo Cariddi, sindaco dimissionario di Otranto, con il responsabile dell’area tecnica, Emanuele Maggiulli e con Mario Pendinelli.

Ora sarà la Corte di Cassazione a pronunciarsi sulla richiesta di revoca dei domiciliari avanzata dalla difesa di Ruggeri.