Incidente mortale sulla pista collaudi di Nardò. Disposti accertamenti sulla dinamica. Nove indagati

L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto in vista dell’accertamento tecnico non ripetibile fissato per il 10 aprile.

Ci sono nove indagati, tra cui anche il Nardò Technical Center, dopo l’incidente mortale del 21 febbraio scorso, all’interno del centro prove della Porsche, in cui perse la vita il driver salentino Mattia Ottaviano.

L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto in vista dell’accertamento tecnico non ripetibile per ricostruire la dinamica dell’incidente. Nell’avviso di conferimento dell’incarico a firma del pm Alessandro Prontera, che si svolgerà il 10 aprile, compaiono, tra gli altri, i  nomi dei legali rappresentanti del centro prove di Nardò, dei manager e del driver alla guida dell’auto che si è scontrata con la moto guidata da Ottaviano. Gli indagati, come riportato nell’avviso, sono accusati delle ipotesi di reato di omicidio stradale ed omicidio colposo, “in relazione al sinistro stradale”. Tra i nove indagati, come detto, compare anche la Nardò Technical Center s.r.l. che risponde di un illecito amministrativo, in relazione al reato di omicidio colposo. E nello specifico, come riportato nell’avviso, “relativamente ai presidi precauzionali e di sicurezza dei luoghi di lavoro e lavoratori, adottati e/o adottabili, deceduto il lavoratore Ottaviano Mattia, stando allo statuto di gestione/utilizzazione della pista a Nardò in località “Fattizze” e alla sottesa politica e gestione d’impresa, nell’interesse e/o vantaggio della società medesima”.

Gli indagati, sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Francesco Tobia Caputo, Donato Carbone e Paola Leone e potranno nominare un consulente di parte. Stesso discorso per i familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Giuseppe Bonsegna, Giulia Bonsegna e Cinzia Stefanizzi.

L’incidente mortale

Il drammatico incidente è avvenuto il 21 febbraio scorso ed i vertici del Nardò Technical Center si sono resi disponibili fin da subito a collaborare con gli inquirenti per la ricostruzione della dinamica dell’incidente.

Mattia Ottaviano, 36 anni di Tuglie, driver di una ditta esterna, era alla guida di una moto Ducati Panigale in fase di collaudo, attorno alle dieci, all’interno dell’impianto automobilistico di proprietà Porsche ubicato a Nardò al confine con Porto Cesareo.

La Ducati Panigale si è scontrata con la Porsche Panamera condotta da un altro driver. L’impatto, secondo una prima ricostruzione dell’incidente, sarebbe avvenuto a causa di un tamponamento fra la moto condotta da Ottaviano e l’auto che si trovava dietro, lungo la stessa corsia di marcia.  Lo schianto ha causato delle ferite al collaudatore della macchina. Invece, per il 36enne di Tuglie non c’è stato niente da fare. A nulla sono serviti i soccorsi del 118. Sul posto sono giunti il pm Alessandro Prontera, gli agenti di polizia locale di Nardò e Porto Cesareo, lo Spesal (servizio di prevenzione e sicurezza sugli ambienti di lavoro della Asl di Lecce) e i poliziotti del commissariato di Nardò.

Il fronte politico

Intanto in queste ore, sul fronte prettamente politico, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha deciso di sospendere l’accordo di programma Nardò Technical Center (NTC), che prevede l’ampliamento della pista per i collaudi della Porsche a Nardò.

Ed afferma Emiliano: “La Regione, ancora una volta dimostra di voler coniugare l’interesse pubblico sotteso alla realizzazione dell’intervento con la tutela dell’ambiente. Abbiamo preso una decisione in linea con il ministero, al fine di riconsiderare alcuni aspetti del procedimento a seguito delle specifiche indicazioni fornite dalla Commissione Europea”.



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