Intensa e accurata l’ attività di indagine nel settore sanitario tesa a contrastare il fenomeno dell’assenteismo, svolta dai carabinieri del NAS di Lecce.
I militari, al termine delle operazioni, hanno appurato che un’infermiera in servizio presso un ospedale della provincia, durante un periodo di assenza giustificata con certificati medici relativi al figlio di tre anni e, quindi, retribuita, svolgeva attività lavorativa presso associazioni Onlus che gestiscono postazioni del 118, ottenendo indennità economiche sotto forma di rimborso spese.
Ad aggravare la situazione, anche un episodio: la donna, allontanatasi arbitrariamente dal posto di lavoro per svolgere una prestazione professionale a pagamento presso una cliente, a seguito dell’intervento dei Carabinieri del Nucleo, ha contattato un’ausiliaria, la quale le timbrava in uscita il cartellino magnetico rinvenutole nella tasca del camice, per giustificare, così, l’assenza dalla struttura sanitaria.
Le due donne, l’infermiera e l’ausiliaria, sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria.
La Direzione Generale dell’ASL di Lecce, a seguito dell’attività dei carabinieri, ha adottato nell’immediato il provvedimento disciplinare del licenziamento per l’infermiera recidiva e della sospensione dal servizio e dallo stipendio per sei mesi per l’ausiliaria.