Spara ad un militare e poi lo accompagna in ospedale. Il 49enne arrestato per tentato omicidio si difende davanti al gip

L’uomo ha sostanzialmente ribadito quanto già sostenuto davanti ai poliziotti, in Questura, parlando di una colluttazione e di un proiettile partito accidentalmente

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, tenutosi presso il carcere di Borgo San Nicola, si è difeso davanti al giudice, sostenendo di avere sparato involontariamente, il 49enne di Squinzano, conoscente della vittima, arrestato per tentato omicidio.

In mattinata, C. P. è comparso davanti al gip Angelo Zizzari. Il 49enne, difeso dagli avvocati Benedetto Scippa ed Andrea Capone, ha risposto alle domande del giudice.

L’uomo ha sostanzialmente ribadito quanto già sostenuto davanti ai poliziotti, in Questura, parlando di una colluttazione e di un proiettile partito accidentalmente verso il 44enne, un sottufficiale della marina militare. E di averlo poi soccorso e portato in ospedale.

L’indagato risponde dell’accusa di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, di porto e detenzione illecita di arma da sparo. I fatti risalgono al pomeriggio del 16 maggio. I due uomini si sarebbero incontrati nella marina di Casalabate per chiarire gli aspetti di una presunta relazione da parte della vittima, con una persona che era stata legata all’aggressore. Da qui sarebbe nata una discussione per questioni sentimentali e C.P. avrebbe ferito il militare con un colpo di pistola alla nuca.  Sarebbe stato poi lui stesso, implorato dal ferito, a condurlo al pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, ad abbandonarlo e a darsi alla fuga.

La vittima, dopo essere stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, è riuscito a fornire elementi  utili alle indagini. C.P. è finito in manette nel pomeriggio di martedì. I poliziotti lo hanno arrestato, dopo giorni di ricerche, a Torchiarolo, sulla scorta dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere a firma del gip Angelo Zizzari, come richiesto dal pm Donatina Buffelli, dopo averlo rintracciato in sella ad una moto.

La difesa potrà impugnare l’ordinanza di custodia cautelare dinanzi al Tribunale del Riesame.