Si sono svolti questa mattina, gli interrogatori dei due autori delle razzie ai danni degli imprenditori agricoli di Leverano, Nardò e Porto Cesareo.
Presso il carcere di “Borgo San Nicola”, dinanzi al gip Sergio Tosi collegato in modalità “da remoto”, sono comparsi per l’udienza di convalida dell’arresto: Salvatore Colaci, 52 anni, custode all’interno di un’azienda agricola e Damiano Carone, 44 anni, entrambi di Brindisi.
Assistiti dall’avvocato Amilcare Tana hanno fornito la propria versione dei fatti. Entrambi hanno ammesso il furto di 45 quintali di angurie del 29 giugno, avvenuto in un appezzamento di terreno in località “Le Stanzie”, in agro di Nardò. La merce era stata caricata a bordo di un furgone Citroen Jamper giallo, intercettato dagli agenti del commissariato di Nardò, diretti dal vice-questore Sabrina Manzone, con i quali è nato un inseguimento.
Hanno invece negato di avere tentato di rubare altri 50 quintali di angurie ai danni di un’azienda in località Sambiasi di Nardò, in data 18 maggio.
I due sono finiti in manette con l’accusa di furto aggravato e tentato furto, come disposto dal pm Donatina Buffelli, all’alba di lunedì, quando gli agenti del commissariato di Nardò, li hanno colti in flagranza di reato.
Il giudice Tosi, al termine dell’udienza ha convalidato l’arresto e ha confermato la misura del carcere per Colaci. Invece ha disposto gli arresti domiciliari per Carone.
Gli agenti del Commissariato neretino sono intanto al lavoro per stabilire con esattezza quanti colpi siano stati messi segno negli ultimi due mesi dai due arrestati e per stabilire se ci siano eventuali complici.
Inoltre, le indagini continuano per fare su altri furti di prodotti ortofrutticoli avvenuti nelle campagne di Nardò, Leverano e Porto Cesareo, destinati alla piccola e media distribuzione.