“Crediamo fermamente che sul mancato avvistamento dei due giovani non possa non aver influito lo stato di alterazione psicofisica dell’investitore, che dovrà risponderne e pagare per questa sua gravissima condotta che è costata la vita a un ragazzo di 22 anni”.
É quanto sostenuto in un comunicato da Sabino De Benedictis, Area Manager per la Puglia e responsabile della sede di Bari di Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui, attraverso l’iman della zona, hanno chiesto aiuto e supporto e si sono affidati il padre e gli altri congiunti di Uddin Naem, che vivono in Bangladesh. Il 22enne, un richiedente asilo che era ospite di un centro di accoglienza, è stato travolto sabato sera, sulla strada provinciale che collega Lucugnano a Tricase mentre procedeva in monopattino da un’auto di un 30enne risultato positivo ad alcol e droga.
De Benedictis, in merito a quanto dichiarato dall’automobilista indagato per omicidio stradale, il quale durante l’interrogatorio, ha sostenuto di non aver visto i due ragazzi perché la strada era scarsamente illuminata e indossavano abiti scuri, aggiunge: “E per far valere le nostre ragioni chiederemo con forza al magistrato inquirente di disporre una perizia cinematica per accertare bene la dinamica, le cause e tutte le responsabilità di questo evitabile incidente”.
Studio3A, continua il comunicato: “Si farà carico, nei prossimi giorni, anche dell’espatrio della salma di Uddin Naem, che tornerà mestamente nel suo Paese natale per le cerimonie funebri e dove riposerà per sempre: l’autorità giudiziaria ha già dato il nulla osta alla sepoltura”.
Va detto che dopo l’udienza di mercoledì, il gip Giulia Proto, ha convalidato l’arresto di P. S., 30enne, idraulico, originario di Specchia, confermando i domiciliari per omicidio stradale.