Ipotesi di maxi-evasione. Sequestrati beni anche a Melendugno

Nella maxi evasione scoperta dalle Fiamme Gialle di Sant’Angelo dei Lombardi ci sarebbero dei beni sequestrati anche a Melendugno.

C'è anche Melendugno tra i luoghi in cui le Fiamme Gialle di Sant'Angelo dei Lombardi hanno sequestrato ventinove beni sparsi per l'Italia. Alla base, i finanzieri contestano un mancato versamento dell'IVA durante il periodo 2005-2008 a due imprenditori operanti nel settore della macellazione e produzione delle carni. 

Un quantitativo di oltre tre milioni di euro. Questo il valore riconducibile ai beni sequestrati a seguito di un’indagine condotta dalla Procura di Avellino a danno di due fratelli imprenditori che lavorano nel settore della macellazione e produzione di carni. Rientra anche la provincia leccese, nel novero dei beni immobili soggetti al sequestro preventivo messo a punto dai finanzieri di Sant’Angelo dei Lombardi. Tutto comincia dalla verifica effettuata nel febbraio 2012 dentro lo stabilimento industriale intestato ad una terza persona; ma costui era solo un prestanome. Stando a quanto scritto dal Procuratore Rosario Cantelmo si è potuta dimostrare una significativa evasione fiscale scaturita dal mancato versamento dell’Iva durante il periodo 2005-2008.

L’ipotesi avanzata dagli inquirenti vorrebbe dimostrare che negli anni siano potute sorgere tre società diverse, ma con uguale oggetto sociale, impiego di manodopera, titolarità di beni mobili e immobili, clienti, fornitori. Le prime due società, succedutesi tra il 2001 al 2008, avrebbero omesso la corresponsione dell’Iva; nel 2009 nasce la terza società, che comunque è rimasta in regola con i versamenti. Nel totale, le Fiamme Gialle hanno sequestrato 29 immobili tra Avellino, Roma, San Giorgio a Cremano (Napoli), Melendugno (Lecce) e Santa Maria del Cedro (Cosenza), un capannone industriale a Grottaminarda (Avellino), 321mila metri quadrati di terreni agricoli e un intero complesso residenziale da oltre mille metri quadrati.
 



In questo articolo: