‘La cocaina serviva per festeggiare il mio compleanno’. Si giustifica così il 28enne di Nardò ‘sorpreso’ con 8 grammi

Si è svolto l’interrogatorio di garanzia di Giovanni Calignano arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a Pubblico Ufficiale. Ha dichiarato che aveva con sé un modica quantità di cocaina per uso personale.

«Avevo con me una modica quantità di cocaina, tra l’altro per uso personale. Mi serviva per festeggiare il compleanno». Si giustifica così Giovanni Calignano, il 28enne di Nardò noto alle forze dell’ordine e alla cronaca locale dopo che fu raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco nel centro storico della cittadina per ‘punizione’. Si era intromesso difendendo un commerciante da un tentativo di estorsione. Nelle scorse ore, invece, era finito ai domiciliari con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
  
Il 28enne ha riscostruito il ‘giorno incriminato’ durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Giudice per le indagini preliminari, Antonia Martalò e ai suoi avvocati, Massimo Muci ed Elvia Belmonte, ma ha dato una spiegazione diversa ai fatti ricostruiti dagli uomini in divisa.
  
Tutto ha avuto inizio il 24 giugno, quando Calignano a bordo di una Fiat 500 nera non si è fermato al semaforo rosso. L’infrazione non è passata inosservata ai carabinieri della locale stazione che gli hanno intimato l’Alt. Il giovane, anziché fermarsi, ha premuto il piede sull’acceleratore nel tentativo di sfuggire al controllo. E ci è riuscito a seminare la macchina dei militari grazie ad una guida spericolata, attraverso i vicoli strettissimi del centro storico.
  
Gli uomini dell’arma sono stati più furbi e lo hanno atteso a pochi metri dalla sua abitazione. Una volta tornato a casa, però, il 28enne ha provato a farla franca innescando un’altra fuga, questa volta a piedi nelle campagne limitrofe. Nella corsa, ha gettato via un involucro contenente 8 grammi di cocaina.
  
Sul tentativo di sfuggire ai controlli, Calignano si sarebbe giustificato dicendo che non voleva essere pizzicato con la droga addosso. I suoi legali, gli avvocati Massimo Muci ed Elvia Belmonte, non hanno avanzato al momento alcuna richiesta di scarcerazione. Il giovane resta, dunque, ai domiciliari.



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