Schiaffi e pugni all’impazzata dopo il gol dell’Inter, scatta la denuncia per tre persone

A farne maggiormente le spese una mamma e un giovane tifoso della squadra meneghina. Uno di loro ha anche bruciato la sciarpa dei nerazzurri, precedentemente sfilata dal collo di un supporter interista. 

“Le vittime di questi episodi sono semplicissime famiglie che si erano recate allo stadio per vedere una partita di calcio e le aggressioni si sono svolte in un settore, la Curva Sud, che per tradizione non è quello occupato per così dire più appassionati. Si tratta di supporter che vengono ad assistere a uno spettacolo e che, in considerazione del fatto che si giocasse Lecce-Inter, ovviamente, tifavano anche per la squadra avversaria e questo ha determinato un gesto violento nel momento dell’esultanza per il gol dei nerazzurri. Nel momento in cui si sono manifestati i tifosi di opposta fede c’è stata questa reazione spropositata da parte di alcuni locali presenti nel settore”, con queste parole, il Questore di Lecce, Andrea Valentino, ha commentato l’operazione da parte degli agenti della Digos, che ha portato al deferimento di C.A., 51enne; V.S., di 29enne, entrambi di Copertino e S.E., 20enne, di Campi Salentina, identificati quali autori delle azioni violente avvenute in Curva Sud, lo scorso 19 gennaio, presso lo stadio “Via del Mare”, nel corso dell’incontro di calcio Lecce-Inter. Nella stessa circostanza, C.A. è stato, inoltre, deferito all’Autorità Giudiziaria anche per il reato di accensioni pericolose.

Sono accusati di lesioni aggravate, tentata rapina, rapina e reato continuato, in concorso tra loro e con altri in fase di identificazione.

I fatti

Nel corso della partita, poco dopo il gol segnato della compagine meneghina, in Curva Sud, nella zona adiacente al Settore Ospiti, diverse decine di tifosi dell’Inter hanno esultato. La circostanza ha scatenato la reazione dei supporter di casa e, in particolare, dei tre denunciati che, spostandosi dai posti assegnati hanno raggiunto gli ospiti e cercato un “contatto”. La loro azione si è subito palesata con violenza cinica e, nel tentativo di impedire l’esultanza degli interisti e l’esposizione dei vessilli con i colori della loro squadra, non hanno lesinato di sferrare pugni e schiaffi a chiunque, colpendo a caso alcune persone, senza distinzione di sesso ed età, alla presenza e soprattutto verso minori.

“È stato un episodio violento in quanto compiuto in maniera indiscriminata, colpendo con pugni e schiaffi questo gruppo di persone, andando a picchiare anche donne e ragazzini”, prosegue Valentino

Alcuni tafferugli tra tifosi in curva (ph.Paliaga)

Vittima una mamma

A fare le spese di quest’aggressione, una 40enne della provincia di Brindisi, allo stadio insieme al compagno e ai figli, che ha riportato un ‘trauma contusivo della regione nucale e del rachide cervicale con algie irradiate nell’arto superiore sinistro’, dimessa dall’ospedale “Perrino” di Brindisi, cui si è rivolta per le cure mediche, con una prognosi di 10 giorni salvo complicazioni.

Si poteva sfiorare la tragedia

Più fortunato un giovanissimo tifoso, minorenne, venuto con il padre da una provincia vicina, che si era recato allo stadio per la prima volta per assistere alla partita della squadra del cuore in un campo di serie A. Il ragazzo, per difendere la sciarpa della squadra di Antonio Conte che indossava, a causa delle spinte ricevute dal suo aggressore, è caduto in avanti, sui gradoni di cemento, saltando completamente un’intera fila di posti, senza fortunatamente riportare gravi danni.

Aggressori non paghi

Successivamente i tre, hanno proseguito nella loro azione violenta e si son diretti verso un altro uomo, anche lui con indosso una sciarpa dell’Inter che, dopo essere stato afferrato dal giubbotto e colpito con un pugno allo zigomo sinistro, è stato privato del vessillo, sfilatogli dal collo. La sciarpa, in seguito, è stata data alle fiamme da C.A. che l’ha sventolata sopra le teste degli spettatori sotto di lui, esibendola come “trofeo” all’indirizzo del settore ospiti.

Le modalità di indagine

Gli investigatori della Digos sono giunti alla loro identificazione dopo una serrata e attenta attività d’indagine che ha permesso di entrare in possesso, anche, di filmati amatoriali pubblicati in rete e circolati sui diversi canali social delle tifoserie, accuratamente analizzati dagli agenti che hanno individuato i responsabili, poi riconosciuti anche dalle persone aggredite.

Per tutti loro è stata avviata la procedura per l’emanazione del Daspo e delle sanzioni amministrative previste aggiuntive, anche in virtù delle violazioni al regolamento dell’impianto sportivo.

“Il messaggio che vogliamo trasmettere è quello che lo stadio non è terra di nessuno, con le normative che si sono susseguite nel corso degli anni i servizi vengono predisposti. Quella con l’Internazionale è stata una gara che nonostante abbia registrato il tutto esaurito, un settore ospiti pieno e l’arrivo di diverse centinaia di tifosi ultras provenienti da Milano non ha registrato alcun episodio di contato tra le opposte tifoserie. Quanto accaduto, ripeto, ha riguardato un altro settore e il messaggio che si vuole far passare è quello che se si compiono determinati reati, o semplici violazioni dei regolamenti dell’impianto sportivo, non si rimane impuniti”, continua il Questore.

Le indagini, intanto, proseguono, in attesa dei riscontri per l’identificazione di altre persone che, come è stato visto nei filmati, fanno parte del gruppo di facinorosi.

Lo striscione contro Antonio Conte

“Stiamo lavorando anche per quel che riguarda lo striscione apparso in Curva Nord contro l’allenatore Conte – conclude Andrea Valentino. Ma ciò riguarda tutti gli striscioni non autorizzati. Noi andiamo a verificare se sia possibile identificare chi lo ha fatto entrare, nonostante i controlli all’ingresso e chi lo ha tenute tra le mani materialmente. Stiamo lavorando su quello e su altri striscioni che nel corso di questa stagione sono stati fatti entrare senza autorizzazione”.



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