Sapevamo che avremmo trovato in coda al nostro articolo di ieri i commenti di chi condivide l’idea di una giustizia privata. C’è sempre chi è pronto a reagire alla violenza con una violenza maggiore e chi non riponendo alcuna stima e alcuna fiducia nella giustizia dello Stato batte le mani a improvvisati giustizieri della notte.
Noi no. Noi, liberi da pregiudizi e padroni di noi stessi, sulle colonne di un giornale fondato e diretto da noi (ragazzi della strada ormai molto meno giovani di quando abbiamo cominciato tanto tempo fa), diciamo che non si può e non si deve mai cercare giustizia per sé e da sé.
Il linciaggio non è mai giustizia, ma solo una risposta violenta e talvolta animalesca che non è mai stata in grado di risarcire niente e nessuno, né materialmente e né umanamente. I torti e i danni subiti non si ‘sistemano’ come in un film western.
Dedichiamo tutto il nostro tempo a insegnare ai nostri figli i sentimenti di solidarietà e tolleranza, li mandiamo a scuola per farli crescere in maniera serene ed equilibrata, imparando fin da piccoli cos’è la legalità. La legge è cosa seria, molto più saggia di quanto non si voglia far intendere, e in una democrazia moderna la giustizia non si contrabbanda con la vendetta.
Va bene l’intervento del cittadino per strada che soccorre il malcapitato e allerta le forze di polizia, non va bene chi interviene con brutalità per regolare i conti.
Avremmo anche noi tentato di bloccare lo scippatore, ma solo per attendere l’intervento della polizia o dei carabinieri, non certo per intrattenerlo a base di calci in faccia e colpi in testa. E non serve a niente addurre motivazioni di sorta, l’esasperazione non basta a giustificare un linciaggio.
A chiusura di ogni commento andrebbe assegnato uno speciale premio trash alla signora che ha girato il video, la quale ha provveduto a corredare la registrazione di una particolare colonna sonora a suon di bestemmie.
Un premio da condividere con tutti coloro che approvano e sponsorizzano queste disgustose tendenze forcaiole post moderne.