Condannata all’ergastolo per l’omicidio del marito, ottiene permesso premio e si occupa di fare fotocopie in Procura

Ricordiamo che la Bartolomeo venne arrestata nel 2007, dai poliziotti del Commissariato di Taurisano con l’accusa di omicidio volontario.

Procura Generale Lecce

Venne condannata all’ergastolo per l’omicidio del marito ed ora ha ricevuto un permesso premio che le consente di lavorare in tribunale.

Lucia Bartolomeo, infermiera 45enne di Taurisano, ha ottenuto nelle settimane scorse, un particolare beneficio: la collaborazione, già iniziata, per alcune ore al giorno, con l’ufficio fotocopie della Procura di Lecce. Si tratta di un “permesso”, visto che la donna è tuttora detenuta in carcere, a scopo rieducativo, consentito dalla legge sull’ordinamento penitenziario.

Ricordiamo che la Bartolomeo venne arrestata nel maggio del 2007, dai poliziotti del Commissariato di Taurisano con l’accusa di omicidio volontario. Secondo la Procura, avrebbe ucciso il marito Ettore Attanasio, fabbro di 34 anni, dopo avergli iniettato una dose di eroina. L’omicidio si sarebbe consumato durante la notte, fra il 29 ed il 30 maggio del 2006.

E dopo avere affrontato i tre gradi di giudizio del processo, l’infermiera venne condannata in via definitiva al carcere a vita. Ergastolo, dunque, ma non ostativo nel suo caso (non si tratta di un omicidio di mafia o per finalità di terrorismo).

Occorre ricordare che la Bartolomeo, assistita nel corso degli anni dagli avvocati Silvio Caroli, Ladislao Massari, Pasquale e Giuseppe Corleto, si è sempre professata innocente.



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