Mille in marcia per dire NO al gasdotto Tap e alle “grandi opere inutili”

C’erano più di mille persone alla manifestazione organizzata dal Movimento No-Tap contro le grandi opere inutili e dannose.

Il grande giorno è arrivato dopo essere stato annunciato in pompa magna, soprattutto sui social, dove si sono susseguiti gli appelli alla mobilitazione. Il giorno della festa dell’Immacolata è diventato «Io l’8», una manifestazione contro le grandi opere “inutili e dannose” che ha legato con un filo rosso, Torino, Melendugno e tutte le città, grandi e piccole, che hanno deciso di scendere in strada.

Mentre nel capoluogo del Piemonte si combatte contro la TAV, l’alta velocità, in Salento sul banco degli imputati c’è Tap, il gasdotto che dovrebbe entrare a regime dal 2020. All’appuntamento – fissato per le 10.30 in Piazza Pertini e terminato a Masseria del Capitano, dove sono in corso i lavori per la realizzazione del terminale di ricezione – si sono presentate più di mille persone, tra cui anche molte donne e bambini.

«Siamo tantissimi. È impossibile riuscire a riprendere tutto il corteo che si snoda tra le strade di Melendugno. Aumentiamo sempre di più. Questo è il popolo che chiede dignità. Non ci fermeranno mai!» si legge sulla pagina Facebook del Movimento No Tap. Tanti, tantissimi, un territorio che lotta – dicono – contro le grandi opere e in difesa di tutti i territori.

Mancava un volto noto: quello del primo cittadino Marco Potì, ma si tratta di una assenza giustificata. A fare le sue veci c’era il vicesindaco Simone Dima che ha “marciato” insieme ad altri sindaci salentini e associazioni.



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