Dopo una giornata disastrosa per la città di Gallipoli che è stata letteralmente sommersa dall’acqua a causa del maltempo, si contano i danni subiti dalla Città Bella e non solo. Per il 22 novembre, due giorni fa, la Guardia Costiera aveva diramato il messaggio di allerta meteo dal Dipartimento della Protezione Civile.
In seguito al messaggio di allerta, tutte le darsene della città di Gallipoli e dei porti limitrofi sono state messe al corrente dell’emergenza, in modo da prendere tutti gli accorgimenti necessari come il rinforzo delle cime di ormeggio. Ma tanto non è bastata ad evitare i danni a darsene, unità navali di privati e a strutture portuali a cui la Guardia Costiera oggi offre il massimo supporto.
Anche Porto Cesareo è stata colpita da forti raffiche di vento che hanno interessa la banchina di Levante e l’area cittadina adiacente. Il lungomare della stessa riviera è stato invaso dalla mareggiata con l’acqua che ha coperto la sede stradale a causa di onde di altezza di circa 3-4 metri e vento forte da sud, talvolta superiore ai 60 km/h. Alcune staccionate di concessioni demaniali marittime sono saltate e alcuni vetri e passerelle di accesso di ristoranti sono stati divelti. Inoltre, sono dieci le barche affondate e quasi tutte sono state riportate in superficie. Attualmente è in corso il recupero di un pedalò.
Grazie all’intervento tempestivo della Capitaneria di Porto, inoltre, sono stati evitati danni ambientali.
Intanto, a Santa Maria di Leuca gli uomini della Guardia Costiera stanno nuovamente rinforzando le cime degli ormeggi alle unità poste sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, utilizzate dai migranti, sbarcati nell’ultimo periodo sulla costa salentina. L’unità è risultata semi affondata a causa delle forti raffiche di vento.