
Qualcosa in quel gommone diretto sulle coste di Brindisi ha insospettito gli uomini della Guardia di Finanza, durante le quotidiane attività di pattugliamento.
Proveniva da acque internazionali e, almeno in apparenza, sembrava adibito al diporto. Nulla di “strano”, insomma, ma qualcosa (forse l’intuito) ha spinto gli uomini in divisa ad approfondire. Un semplice controllo di routine che, alla fine, ha confermato i sospetti.
Ai finanzieri, infatti, non è sfuggito un particolare: un’anomala rigidità dei tubolari. È bastata un’ispezione più attenta e “meticolosa” per scoprire un doppio fondo, ricavato tra lo scafo e la parte pneumatica. All’interno erano stati nascosti 239 involucri di marijuana. Un totale di 262 chili che, sul mercato illegale, avrebbero fruttato circa tre milioni di euro.
Il conducente del mezzo, un 26 enne di San Vito dei Normanni (Br) ha tentato di confondersi con i numerosi diportisti che affollano le coste pugliesi nel periodo estivo, ma è stato fermato e arrestato per detenzione e traffico internazionale di stupefacenti. Il gommone, invece, è stato sequestrato e condotto agli ormeggi della Sezione Operativa Navale Guardia di Finanza di Brindisi.
I numeri
Dall’inizio dell’anno 2018, sono state sequestrate 10 imbarcazioni, quasi 14 tonnellate di marijuana e 29 sono gli scafisti arrestati dalla Guardia di Finanza in Puglia, frutto della perfetta sinergia tra la componente aeronavale del Corpo ed i Reparti territoriali delle Fiamme Gialle pugliesi, che sta consentendo, grazie ai proficui rapporti di collaborazione esistenti con le varie Procure della Repubblica, di contrastare efficacemente i sodalizi criminali che gestiscono i traffici illeciti via mare.
L’operazione delle Fiamme Gialle conferma l’efficienza del costante presidio messo in atto dalla Guardia di Finanza quale “polizia del mare”, a contrasto dei traffici illeciti rivolti verso le coste nazionali e dell’Unione Europea.