Prestiti a “strozzo” e minacce estorsive ad imprenditori, marito e moglie finiscono sotto processo

La coppia dovrà presentarsi il 1 febbraio del 2021, dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale per la prima udienza.

Marito e moglie finiscono sotto processo con l’accusa di avere “taglieggiato” per diversi anni alcuni imprenditori in difficoltà economiche. Il gup Marcello Rizzo, al termine dell’udienza preliminare tenutasi in aula bunker, ha rinviato a giudizio: N.T., 80enne e la moglie R.R., 74 anni, entrambi di Copertino.

Dovranno presentarsi il 1 febbraio del 2021, dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale per la prima udienza. Sono assistiti dagli avvocati Luigi Covella e Rosalia Tulipano e potranno dimostrare l’estraneità alle accuse nel corso del processo. Due imprenditori, intanto, si sono già costituiti parte civile durante l’udienza preliminare.

L’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Massimiliano Carducci ha fatto luce su di una serie di episodi avvenuti tra il 2009 ed il 2015.

Nel primo caso, i coniugi avrebbero applicato interessi usurari a fronte di un prestito di 60mila euro concesso ad un imprenditore, per l’importo complessivo di 276.054 euro, corrisposto dalla vittima attraverso contanti ed assegni.

Nel secondo caso, invece, viene contestato il prestito di 30mila euro ad un imprenditore agricolo. In questo caso, gli interessi usurari avrebbero fatto salire la somma complessiva fino a 102.910 euro.

L’80enne soltanto è accusato di un terzo episodio di usura ai danni di un imprenditore edile. A fronte di un prestito di 135mila euro, lo strozzino avrebbe approvato interessi usurari per la complessiva di 294.230 euro. In questa circostanza l’anziano risponde anche di estorsione (tentata e consumata), per avere minacciato di protestare alcuni titoli di garanzia.

L’ultimo episodio di usura, contestato ad F.P. riguarda un prestito di denaro di 20mila euro, a cui sarebbero stati applicati interessi usurari per un totale di 43mila euro. F.P. è infine accusato dell’ipotesi di reato di esercizio abusivo dell’attività finanziaria.