La strage degli innocenti. Come morire senza combattere

Gli inviati e i reporter sulla linea di fuoco raccontano i massacri degli ultimi giorni in Ucraina. Civili inermi scelti come bersagli alternativi di una guerra senza obiettivi. Nell’articolo gli episodi che non si possono dimenticare

Un anziano che cammina per strada non sa che sta andando incontro alla morte, non se lo aspetta perché non è un obiettivo, non costituisce un pericolo, è solo. Morirà lo stesso, disintegrato da un colpo di cannone di un tank russo. Un colpo tutto per lui.

Così come l’uomo in bicicletta ritratto in un video girato da un drone, colpito più volte dal fuoco di un carrarmato, o la coppia di coniugi bruciata viva in auto dopo essere stata colpita dal cannone del blindato mentre era ferma al semaforo. Cittadini inconsapevoli, persone comuni, senza divisa.

L’inviato di Rainews24 Ilario Piagnerelli ha camminato per ore su un terreno minato per giungere in un luogo dove erano sepolte alcune vittime dei massacri di questa guerra. Atti barbarici che reclamano giustizia.

Eccola la fossa comune con decine di cadaveri, tra questi quelli della sindaca di un paese vicino a Kiev, trucidata insieme al marito e al figlio. La maggior parte delle volte i morti sono il bersaglio della furia repressa di giovani soldati, inesperti e maldestri, con l’umore sotto le suole delle scarpe, altre volte i morti sono il risultato di atti di terrorismo compiuti da killer prezzolati, pagati per terrorizzare e fiaccare il morale dei resistenti.

Il racconto è insostenibile, i fotografi vedono scene replicate da un copione infernale. È questa l’operazione militare voluta dal governo russo, quella che qualcuno, anche in Italia, prova ancora a giustificare. E poi ci sono loro, i peggiori, quelli che negano la realtà o fanno finta di non vedere, quelli che meritano evidentemente il perdono più grande, il perdono più misericordioso, perché chiaramente incapaci di intendere e di essere.



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