Medici in pensione impiegati in Ospedale. Quanti sono?

Secondo il Ministero dell?Economia è¨ vietato conferire incarichi a medici convenzionati con il Ssn, dopo la cessazione del rapporto di dipendenza con lo stesso. Nonostante ciè² ?ci sono medici che percepiscono i soldi della pensione piè¹ lo stipendi

Il Ministero dell’Economia ha di recente chiarito la questione in risposta ad un quesito della Sisac chiarendo che “Le norme pongono in capo alla Pubblica amministrazione  il divieto di conferire incarichi che si concretizzino nello svolgimento di funzioni di medico convenzionato con il Ssn, ove il soggetto sia cessato da un rapporto di dipendenza con lo stesso Ssn” – ai sensi dell’articolo 25 della legge del 23 dicembre 1994 n.724 e l’articolo 5 comma 9 del 6 luglio 2012 n.95-.

Secondo la norma, dunque, si dà la possibilità ai neospecializzati disoccupati di essere utilmente collocati al posto dei pensionati “in quanto – scrive Emanuele Vilei, Presidente del Comitato Popolare leccese – anche se l’Accordo collettivo nazionale vigente per il comparto della specialistica ambulatoriale non dispone alcuna forma di incompatibilità fra la titolarità di pensione di anzianità in qualità di medico dipendente in quiescenza e l’affidamento di incarico di medicina specialistica ambulatoriale, al riguardo il Ministero dell’Economia e delle Finanze rileva che per tale questione trovano diretta applicazione le disposizioni di legge”.

Con tali premesse, il presidente del Comitato, indirizza la sua lettera – inviata il 30 gennaio scorso – al Direttore generale dell’Asl di Lecce, il dottor Valdo Mellone, cui viene chiesto di rendere trasparente se e quanti pensionati lavorano nella Asl di Lecce e – si legge nella nota- “se ritiene di procedere nell’indicazione specificata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nello specifico l’articolo 25,  comma 2 della legge 724/1994 che riguarda, appunto, la cessazione di tali rapporti alla prima scadenza del contratto”.

Alcuna accusa, dunque, viene mossa da Vilei, solo una richiesta di trasparenza dovuta, nel rispetto “dei neolaureati che non trovano occupazione”. In un periodo in cui il tema del lavoro è al centro delle attività di governo, rispondere a questi interrogativi, non solo è necessario, ma potrebbe forse essere una strada da percorrere per dare segnali positivi ai giovani scoraggiati dalle difficoltà del primo impiego.

“Non vedo per quale motivo – ha spiegato il Presidente del Comitato popolare leccese – dei medici debbano mantenere la propria pensione, percependo un ulteriore stipendio”.

La lettera è stata recapitata anche al Presidente dell’Ordine pugliese dei Medici, il dottor Luigi Pepe.